Dichiarazione dei redditi in regime forfettario: come si fa?

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Questa è una guida verificata

In breve

In questo articolo vedremo come si fa la dichiarazione dei redditi se hai la Partita IVA in regime forfettario. Qui sotto trovi un riassunto di tutte le informazioni ma, se preferisci andare nel dettaglio, puoi leggere ogni capitolo scorrendo in basso.

La dichiarazione dei redditi è uno dei documenti fiscali più importanti perché ti permette di sapere quante tasse dovrai pagare quest’anno e di calcolare quante ne dovrai versare come anticipo per l’anno successivo. 

Compilare nel modo corretto è fondamentale per essere sempre in regola e in questo il commercialista ti può aiutare. Puoi ottenere un consulenza fiscale gratuita e senza impegno con un esperto, compilando il form in cima alla pagina. 

Per fare la dichiarazione dei redditi devi compilare il modello redditi Persone Fisiche, o modello PF

Puoi scaricare il modello dal sito web dell’agenzia delle entrate, ci dovrai inserire i tuoi redditi e le loro fonti. Ad esempio puoi avere redditi da lavoro autonomo e da lavoro dipendente, guadagni da investimenti, vincite in denaro o redditi che derivano da proprietà in affitto.

Prima di iniziare la compilazione devi assicurarti di avere tutti i documenti necessari

Questi documenti sono le fatture emesse ed incassate nell’anno e la certificazione che attesta l’importo dei contributi che hai versato alla tua gestione inps o cassa privata.

Devi avere anche le eventuali certificazioni uniche emesse dal tuo datore di lavoro o dai tuoi committenti se hai svolto anche lavoro dipendente o prestazioni occasionali durante l’anno.

Se hai case o terreni di proprietà, devi avere sotto mano anche i loro dati catastali.

Per compilare il modello, puoi utilizzare il software dell’agenzia delle entrate

Il modello è composto da diverse sezioni che devi compilare con le relative informazioni. Quelle più importanti sono:

  • frontespizio
  • LM – reddito dei contribuenti che fruiscono del regime forfetario
  • RX – quadro riepilogativo della dichiarazione  

Le altre sezioni usate molto spesso sono:

  • RA: redditi dei terreni
  • RB: redditi dei fabbricati 
  • RC: redditi di lavoro dipendente e assimilati
  • RP: oneri e spese
  • LC: importi derivanti da cedolare secca sulle locazione
  • RS: prospetti comuni ai quadri
  • CR: crediti d’imposta

La dichiarazione dei redditi deve essere inviata entro il 30 novembre dell’anno successivo a quello di riferimento.

Ad esempio, la dichiarazione relativa ai redditi dell’anno 2023 deve essere inviata entro il 30 novembre 2024

Possiamo occuparci noi della tua dichiarazione dei redditi

I nostri esperti possono spiegarti come fare e i nostri commercialisti possono anche preparare la tua dichiarazione per te.

Puoi ricevere una consulenza gratuita e senza impegno con un esperto fiscale cliccando il bottone prenota una consulenza qui sotto.

 

Dichiarazione dei redditi: cos’è, chi deve farla e quando?

La dichiarazione dei redditi è il documento con cui ogni cittadino deve comunicare all’agenzia delle entrate i suoi redditi, per calcolare ciò che deve versare allo stato

Il termine dichiarazione dei redditi include sia il 730, cioè il modello che devono compilare i lavoratori dipendenti, sia il modello redditi persone fisiche, o modello PF, che devono compilare le Partite IVA. 

Dato che in questo articolo parliamo nello specifico della dichiarazione dei redditi in regime forfettario, vedremo solo il modello PF.

Devi presentare la dichiarazione dei redditi se hai la Partita IVA, anche se guadagni 0€

Se hai un reddito pari a 0€, dovrai comunque presentare la tua dichiarazione dei redditi indicando 0 nello spazio in cui si devono inserire le somme percepite durante l’anno. Così facendo, non dovrai pagare tasse.

Ricordati che devi farla a prescindere dal tuo guadagno. Se non la fai rischi una sanzione diversa in base alla tua situazione, anche se guadagni 0€.

Se oltre ad avere la Partita IVA lavori anche come dipendente, dovrai presentare solo il modello PF, non il 730

In questo modo potrai dichiarare tutti i redditi che hai percepito. Dovrai indicare i tuoi redditi da lavoro autonomo separati da quelli percepiti come dipendente. 

Questo perché in regime forfettario i redditi da lavoro autonomo verranno tassati applicando l’imposta sostitutiva, che ha una percentuale del 5 o del 15%. I redditi da lavoro dipendente, invece, saranno tassati applicando l’IRPEF, un’imposta che va da un minimo di 23% ad un massimo di 43%.

Dovrai inviarla entro il 30 novembre dell’anno successivo a quello a cui si riferisce

Ad esempio, la dichiarazione relativa ai redditi del 2024 deve essere inviata entro il 30 novembre 2025. Per farlo, dovrai collegarti al sito dell’agenzia delle entrate e mandarla in modalità telematica. 

Compilare il modello della dichiarazione dei redditi è molto importante 

In questo modo scoprirai quante tasse e contributi dovrai versare e quanti soldi ti rimarranno per la tua attività.

Oltre ai redditi da lavoro, dovrai inserire tutti gli altri redditi che hai avuto, come i guadagni da investimenti, vincite in denaro o redditi che derivano da proprietà in affitto.

Infine, dovrai inserire eventuali spese deducibili o detrazioni fiscali a cui puoi avere diritto in base alla tua situazione specifica.

Possiamo preparare la tua dichiarazione dei redditi

I nostri esperti fiscali possono guidarti nel comprendere ogni passaggio e i nostri commercialisti possono compilare per te tutta la pratica, così avrai la certezza che non ci siano errori.

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Calcolo delle tasse per la dichiarazione: come si fa in forfettario?

Per conoscere le tasse che pagherai devi prima trovare l’importo da utilizzare per calcolarle, detto imponibile.

In regime forfettario lo puoi definire tramite una percentuale chiamata coefficiente di redditività. Ogni attività ha il suo coefficiente, definito dallo stato. Ad esempio, per gli architetti è 78%.

Puoi trovare sul tuo certificato di attribuzione della tua Partita IVA, nel tuo cassetto fiscale oppure sulla visura camerale, se hai una ditta individuale.

Per calcolare l’imponibile devi moltiplicare i tuoi incassi per il tuo coefficiente di redditività e sottrarre i contributi versati

Se sei un social media manager che ha incassato 30.000€ e hai pagato 2.000€ di contributi, il tuo imponibile è di 21.400€ ovvero il 78% di 30.000€ tolti 2.000€.

Per calcolare le tasse, dovrai applicare all’imponibile la percentuale del 5 o del 15%

In forfettario pagherai il 15% di tasse o il 5% per i primi 5 anni se la tua attività rispetta alcuni requisiti che le la identificano come una startup. A partire dal sesto anno pagherai il 15% di tasse. 

Ecco un esempio di calcolo delle tasse al 5%

Andrea è un social media manager in regime forfettario al secondo anno di attività, quindi ha diritto all’agevolazione delle tasse al 5%. Ha incassato 20.000€, il suo coefficiente di redditività è 78% e ha pagato 2.000€ di contributi.

Il suo imponibile è di 13.600€ ovvero il 78% di 20.000€ tolti 2.000€

Le tasse che deve versare sono pari a 680€, ovvero il 5% di 13.600€

Se svolgi più attività potresti dover calcolare le tasse in modo diverso

Se svolgi sia l’attività di consulenza sia quella di e-commerce, pagherai le tasse su 2 diverse porzioni dei tuoi incassi: 78% per la consulenza e 40% per l’e-commerce.

Per trovare l’importo su cui dovrai calcolare le tasse, dovrai moltiplicare gli incassi ottenuti dall’attività di consulenza per il coefficiente corrispondente, quindi per 78% e quelli avuti tramite e-commerce per 40%.

Ad esempio, se hai avuto 15.000€ di incassi come consulente e 30.000€ dall’attività di e-commerce, il tuo imponibile sarà la somma del 78% di 15.000€ più il 40% di 30.000€, quindi 23.700€. 

Se devi pagare le tasse al 5%, calcolerai il 5% di 23.700€, quindi 1.185€.

Possiamo aiutarti gratuitamente a capire come fare i calcoli

I nostri esperti possono accompagnarti passo passo per comprendere ogni passaggio dei calcoli e possono anche fare tutto al posto tuo.

Se vuoi, puoi ricevere una consulenza fiscale gratis con un nostro esperto  cliccando la foto qui sotto.

 

Calcolo dei contributi per la dichiarazione: come si fa in forfettario?

In base alla professione che svolgi il calcolo dei contributi sarà differente

Puoi essere considerato un libero professionista iscritto ad una cassa previdenziale, se esiste una cassa privata. Ad esempio se sei un ingegnere o un avvocato.

Puoi essere un artigiano o un commerciante se svolgi un’attività basata sulla produzione o sullo scambio di beni o servizi. Ad esempio se hai un e-commerce o sei un imbianchino.

Infine, puoi essere un libero professionista senza cassa se non rientri in nessuna delle categorie precedenti. In questo caso dovrai iscriverti alla gestione separata INPS.

Nei primi 2 casi pagherai dei contributi fissi più una parte variabile. Nell’ultimo solo la parte variabile. Per le parti variabili dovrai utilizzare il coefficiente di redditività della tua attività.

In ogni caso, ti servirà conoscere un valore chiamato imponibile previdenziale

Questo è la parte di quanto hai incassato sulla quale paghi i contributi. Per trovarlo dovrai moltiplicare i tuoi incassi per il tuo coefficiente di redditività.

Ad esempio, se sei un web designer hai un coefficiente del 78% e, con un incassato di 30.000€, il tuo imponibile è pari a 23.400€, cioè il 78% di 30.000€.

Se sei un libero professionista iscritto ad una gestione privata, pagherai sia contributi fissi che variabili

Per ogni cassa i valori sono differenti, ma in genere dovrai versare tre tipi di contributi: soggettivo, per la tua pensione, integrativo, per finanziare la cassa, e di maternità, per sostenere coloro che scelgono di avere un figlio.

Il contributo di maternità è fisso mentre gli altri due hanno una parte fissa e una parte variabile da calcolare sull’imponibile previdenziale.

Se sei un artigiano o un commerciante devi pagare 2 tipi di contributi alla gestione artigiani o commercianti INPS

Dovrai versare due tipi di contributi: fissi e variabili. Le quote variano ogni anno. Per il 2024 i contributi fissi da pagare sono circa 4.500€. Dovrai versarli in 4 rate trimestrali di pari importo, indipendente da quanto incasserai. 

I contributi variabili sono da pagare sull’imponibile previdenziale che supera i 18.415€. Sulla parte che avanza questa quota, detta minimale, dovrai pagare circa il 24%.

Nella tabella vediamo le quote precise:

Gestione INPS Contributi fissi Quota minimale Contributi variabili
Artigiani 4.427,04€ 18.415€ 24%
Commercianti 4.515,43€ 18.415€ 24,48%

Se non rientri in nessuna delle categorie precedenti, devi pagare solo contributi variabili alla gestione separata INPS

Dovrai versare i contributi in proporzione a quanto guadagni. La quota da versare cambia ogni anno e per il 2024 è il 26,07% del tuo imponibile.

Possiamo supportarti gratuitamente nel calcolo dei contributi

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Compilare la dichiarazione: come si fa?

Per compilare la dichiarazione dei redditi devi avere alcuni documenti

Questi sono le fatture emesse ed incassate nell’anno e la certificazione che attesta l’importo dei contributi che hai versato alla tua gestione INPS o cassa privata.

Devi avere anche le eventuali certificazioni uniche emesse dal tuo datore di lavoro o dai tuoi committenti, se hai svolto anche lavoro dipendente o prestazioni occasionali durante l’anno. Se hai case o terreni di proprietà, devi avere sotto mano anche i loro dati catastali.

Infine, dovrai anche avere sotto mano la dichiarazione dei redditi dell’anno precedente, perché da lì si vede se hai già pagato degli anticipi sulle tasse e i sui contributi che dovrai versare quest’anno.

Una volta ottenuti i documenti, puoi compilare la dichiarazione usando il software dell’agenzia delle entrate

Ti basterà scaricare il modello della dichiarazione dei redditi dal sito dell’agenzia delle entrate.

Il modello è composto da diversi quadri che devi compilare con le relative informazioni. Quelli fondamentali sono il frontespizio, il quadro LM – reddito dei contribuenti che fruiscono del regime forfetario e il quadro RX – quadro riepilogativo della dichiarazione.

Gli altri quadri usati molto spesso sono

  • RA: redditi dei terreni
  • RB: redditi dei fabbricati 
  • RC: redditi di lavoro dipendente e assimilati
  • RP: oneri e spese
  • LC: importi derivanti da cedolare secca sulle locazione
  • RS: prospetti comuni ai quadri
  • CR: crediti d’imposta

Ad esempio, dovrai inserire le tasse che devi pagare nel quadro LM e i redditi derivanti dal lavoro dipendente nel quadro LC.

Potrai anche scegliere a chi destinare l’8×1000, il 5×1000 e il 2×1000

Si tratta di percentuali fisse sul tuo reddito che, al momento della dichiarazione, potrai scegliere a chi dare. Tali somme ti verranno prelevate anche se non sceglierai a chi destinarle, per questo ti consigliamo di compilare sempre questa sezione. Così facendo, potrai contribuire a cause in cui credi.

Puoi dare l’8×1000 allo stato, ad esempio per la salvaguardia dei beni culturali, oppure alla chiesa, di ogni diversa religione.

Il 5×1000, invece, può essere destinato ad un’organizzazione che si occupa della ricerca scientifica, sanitaria, oppure a un’associazione che si occupa della tutela del territorio o in ambito sportivo. Per scegliere il beneficiario della donazione, dovrai inserire il suo codice fiscale nella scheda corrispondente.

Infine, il 2×1000 sarà destinato ad un partito politico.

Possiamo occuparci noi della compilazione

I nostri esperti possono guidarti in ogni passaggio oppure, se vuoi essere sicuro che la tua dichiarazione dei redditi venga compilata nel modo corretto, puoi rivolgerti ad un commercialista. 

Anche noi facciamo questo servizio e, se vuoi, puoi ricevere una consulenza gratis e senza impegno con un nostro esperto fiscale compilando il form qui sotto.

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Scritta da un nostro Autore

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