In breve
In questo articolo vedremo come aprire la Partita IVA da psicologo e quanto costa. Qui sotto trovi un riassunto di tutte le informazioni ma, se preferisci andare nel dettaglio, puoi leggere ogni capitolo scorrendo in basso.
Fare le scelte giuste ti permetterà di crescere spedito e, per non avere dubbi, ti consigliamo di parlarne con un commercialista. Ti aiuterà a svolgere il tuo lavoro in tranquillità. Se vuoi, puoi ricevere una consulenza gratuita compilando il form in cima alla pagina.
Per aprire Partita IVA devi conoscere Il tuo codice ATECO, ovvero il 86.90.30
Questo identifica le attività svolte da psicologi. Dovrai usarlo indipendentemente dalla struttura che vuoi dare alla tua attività, ad esempio se vuoi aprire uno studio da solo, uno studio associato o se vuoi esercitare la libera professione in ospedale.
Devi inserirlo nel modello AA9/12
E’ il modello che ti permette di richiedere l’apertura della tua Partita IVA, dovrai compilarlo e poi consegnarlo all’agenzia delle entrate per posta, a mano o tramite il sito web.
La pratica è gratuita se la fai da solo, ha un costo se ti fai aiutare
Se scegli di farti aiutare da un commercialista o da un consulente fiscale, dovrai pagare il suo compenso. Oltre ad inviare la pratica, il professionista si occuperà di verificare che tutti i dati inseriti siano corretti.
Dopo che hai aperto, versi ad ENPAP 3 tipi di contributi
Il contributo soggettivo è il 10% della differenza tra i tuoi incassi totali e le spese. Indipendentemente da quanto incassi devi versare un minimo di 780€ ogni anno
Il contributo integrativo è il 2% dei tuoi compensi. Devi aggiungerlo in fattura, farlo pagare al tuo paziente e versarlo al posto suo quindi non è un costo per te. Serve a finanziare ENPAP.
Il contributo di maternità che viene fissato ogni anno e per il 2022 era di 130€
Devi anche pagare le tasse, vanno dal 5 al 43%
Dipendono dal tuo regime fiscale. In forfettario paghi solo il 15% o il 5% di tasse per i primi 5 anni, mentre in ordinario, paghi l’IRPEF, con una percentuale che varia dal 23% al 43% in base al tuo reddito.
Possiamo studiare gratuitamente il tuo caso e dirti se puoi pagare solo il 5% di tasse
Un consulente fiscale analizzerà la tua attività nello specifico e ti dirà se hai tutti i requisiti.
Puoi ricevere una consulenza gratuita con un esperto fiscale cliccando il bottone prenota una consulenza qui sotto.
Requisiti da rispettare prima di partire: quali sono?
Per poter aprire la Partita IVA e lavorare come psicologo devi avere 4 requisiti
Devi aver conseguito la laurea in psicologia, completato il tirocinio di un anno, superato l’esame di stato e completato l’iscrizione all’albo degli psicologi.
Solo una volta che hai completato questi passaggi puoi aprire la Partita IVA ed essere in regola a lavorare come psicologo.
Per lavorare come psicologo autonomo la Partita IVA è obbligatoria
Infatti, non potrai svolgere la tua attività con la prestazione occasionale, neanche se sei agli inizi e hai pochi pazienti.
Il motivo è che le attività di chi è iscritto ad un albo sono sempre considerate di tipo professionale e di conseguenza da svolgere con la Partita IVA.
Questo aspetto però non deve essere visto come una limitazione: avere la Partita IVA ti permette di presentarti ai tuoi pazienti in modo più autorevole, come un vero professionista di cui si possono fidare e a cui si possono affidare.
Il codice ATECO che dovrai utilizzare per la tua attività è 86.90.30
Si tratta di una sequenza di sei numeri utilizzata dall’agenzia delle entrate per identificare le attività produttive. Dovrai usarlo se vuoi aprire il tuo studio, se vuoi lavorare in uno studio associato o anche se vuoi esercitare la libera professione prendendo in affitto un ambulatorio in ospedale.
Questo codice ATECO identifica le attività svolte da psicologi e raccoglie i servizi di salute mentale forniti da psicanalisti, psicologi e psicoterapisti.
Se sei uno psicologo e vuoi svolgere anche altre attività, come ad esempio insegnare oppure tenere delle conferenze, non potrai farlo utilizzando questo codice ATECO e dovrai aggiungerne altri.
Con la tua Partita IVA puoi avere fino a sei codici ATECO. Questo significa che puoi fare svolgere fino a sei tipologie di attività diverse.
Possiamo aiutarti gratuitamente a capire se per te è il momento giusto di aprire la Partita IVA
Un consulente fiscale può analizzare la tua situazione nello specifico e trovare con te il momento migliore per avviare la tua attività.
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Contributi psicologo: quali sono e quanto si paga ad ENPAP?
ENPAP è la cassa riservata agli psicologi liberi professionisti e prevede 4 tipi di contributi
Ogni tipologia ha un obiettivo diverso e le quote percentuali si applicano sempre alla differenza tra incassi e spese. Di seguito vedremo le quote che sono state fissate per l’anno 2024.
Il 1° contributo è il soggettivo e serve ad accumulare denaro per creare la tua pensione futura
La percentuale è il 10% della differenza tra incassi e spese, detta imponibile, con un minimale, ovvero un importo minimo annuo, di 856€. Questo significa che se quando applichi la percentuale al tuo imponibile, il risultato è inferiore al minimale, dovrai versare obbligatoriamente 856€.
Puoi versare la metà della quota minima prevista, se:
- l’anno precedente hai avuto un lavoro dipendente
- hai più di 57 anni e sei pensionato
- per almeno metà dell’anno precedente non hai lavorato a causa di malattia o gravidanza a rischio
In questo caso pagherai solo 428€
Puoi versare 286€, ovvero un terzo della quota, se ti sei iscritto ad ENPAP a partire dal 2021
Puoi versare 172€, ovvero un quinto della quota, se l’anno precedente hai guadagnato meno di 1.712€
Il 2° contributo è l’integrativo e serve a finanziare le attività di ENPAP
Equivale al 2% del compenso, con un minimo annuale di 66€, ed è a carico dei tuoi pazienti. Non è un vero costo per te, tu lo devi inserire in fattura, farlo pagare ai tuoi pazienti e poi versarlo ad ENPAP.
Il 3° contributo e quello di maternità e serve a sostenere le colleghe che scelgono di avere un figlio
È l’unico contributo che non si calcola in percentuale ma è una quota fissa che viene decisa ogni anno e tutti gli iscritti alla cassa devono pagare. Nel 2023 era di 130€ e non è ancora stato pubblicato l’importo per il 2024.
Il 4° contributo è volontario e serve ad aumentare la quota di contributi che andrà verso la tua pensione
Si calcola aumentando la percentuale del contributo soggettivo, scegliendo una percentuale maggiorata che può essere 14%, 16%, 18% o 20%.
Dato che i contributi si sottraggono sempre agli incassi prima di calcolare le tasse, versare i contributi volontari è un ottimo metodo per mettere da parte denaro per il futuro e allo stesso tempo abbassare la base di calcolo delle tasse. Questo significa che, versando contributi volontari puoi pagare meno tasse.
Possiamo aiutarti gratuitamente a capire come fare i calcoli
I nostri esperti possono accompagnarti passo passo per comprendere ogni passaggio dei calcoli e possono anche fare tutto al posto tuo.
Se vuoi, puoi ricevere una consulenza fiscale gratis con un nostro esperto cliccando la foto qui sotto.
Tasse e regime fiscale: come capisco se posso pagare il 5% di tasse o dal 23% in su?
Quando apri la tua Partita IVA, devi scegliere il regime fiscale ovvero l’insieme di regole che determinano quali e quante tasse pagherai
Hai due possibilità che sono il regime ordinario e il regime forfettario.
Con il regime ordinario pagherai l’IRPEF con il metodo degli scaglioni progressivi di reddito
Per prima cosa devi calcolare il tuo imponibile fiscale, la differenza tra gli incassi totali dell’anno, le spese che hai sostenuto e i contributi che hai versato.
L’imponibile fiscale viene poi diviso in blocchi, detti scaglioni, e per ogni blocco paghi una percentuale sempre più alta di tasse, come in tabella:
Scaglione di reddito | % IRPEF |
fino a 28.000€ | 23% |
da 28.000,01€ a 50.000€ | 35% |
oltre 50.000,01€ | 43% |
Ad esempio se hai un imponibile di 30.000€ paghi 6.440€ di IRPEF per il primo scaglione, ovvero il 23% di 28.000€. I restanti 2.000€ per raggiungere i 30.000€ di imponibile appartengono al secondo scaglione, quindi pagherai altri 700€, ovvero il 35% di 2.000€.
In totale, quindi, pagherai 7.140€ di IRPEF, la somma di 6.440€ e 700€.
Non dovrai applicare l’IVA ai tuoi compensi perché per le prestazioni sanitarie non è prevista questa tassa.
Con il regime forfettario paghi una flat tax che si chiama imposta sostitutiva
Questo regime fiscale ti permette di pagare il 15% di tasse o il 5% per i primi 5 anni.
Per trovare l’imponibile fiscale devi moltiplicare i tuoi incassi per un coefficiente, detto di redditività, che per gli psicologi è 78%
Ad esempio se hai incassato 20.000€, con il coefficiente di 78% pagherai le tasse su 15.600€, quindi il 78% di 20.000€.
Con questo regime fiscale non dovrai applicare l’IVA sui tuoi prezzi. Questo ti permette di abbassarli ed essere più competitivo rispetto alla concorrenza oppure puoi scegliere di mantenere i tuoi prezzi in linea con il mercato ed avere guadagni più alti.
Per accedere al regime forfettario devi avere 3 requisiti personali e 3 requisiti economici
Devi essere residente in Italia, non devi essere socio di una società di persone o avere quote di maggioranza in una società di capitali che opera nello stesso settore dell’attività che aprirai.
Per quanto riguarda quelli economici, Il primo è di avere incassato meno di 85.000€ nell’anno precedente con un’attività autonoma, il secondo di aver pagato eventuali compensi a collaboratori per un importo inferiore a 20.000€. Il terzo è che se sei anche un lavoratore dipendente, la tua RAL deve essere inferiore a 30.000€.
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Aprire Partita IVA da psicologo: come fare?
L’attività di psicologo è considerata dallo stato come intellettuale, per questo il tipo di Partita IVA che dovrai aprire è detta da libero professionista.
Dovrai compilare il modello AA9/12 inserendo i tuoi dati personali come nome e cognome e codice fiscale, e anche i dati relativi alla tua nuova attività come l’indirizzo in cui avrà sede e il codice ATECO.
Nel modello dovrai indicare anche se vuoi aderire al regime forfettario, compilando la sezione dedicata ai regimi fiscali agevolati. Se scegli il regime ordinario dovrai lasciarla bianca.
Quando tutto è pronto, devi riconsegnare il modello all’agenzia delle entrate e lo puoi fare online, caricandolo direttamente sul sito, inviandolo per posta raccomandata oppure consegnandolo a mano in uno degli uffici dell’agenzia.
La pratica di apertura è molto veloce. Solitamente impiega meno di 48 ore ad essere approvata. Questo significa che puoi iniziare a lavorare praticamente subito e non hai lunghi tempi di attesa tra l’invio della richiesta e l’effettivo inizio della tua attività autonoma.
Dovrai iscriverti ad ENPAP
Potrai farlo direttamente sul sito web accedendo alla sezione “domanda di iscrizione” e potrai farlo solo dopo aver ricevuto il pagamento della prima fattura come psicologo.
Non puoi effettuare l’iscrizione se hai aperto la Partita IVA e non hai ancora iniziato a lavorare oppure se hai emesso fatture ma non le hai ancora incassate.
Il costo di apertura della tua attività varia se fai tutto da solo o se ti fai aiutare
Se svolgi tutto da solo, aprire la Partita IVA come libero professionista è gratis. Se invece scegli di farti aiutare da un professionista dovrai pagare il suo servizio di assistenza che in genere parte da 300€ e varia in base al tuo regime fiscale.
Possiamo aiutarti gratuitamente a capire come svolgere tutte le pratiche per l’apertura della tua Partita IVA
Un consulente fiscale può aiutarti a ottenere tutti i documenti e, se vorrai, potrà anche svolgere la pratica al posto tuo
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Fattura da psicologo: come si fa?
Quando ricevi un pagamento dai tuoi pazienti devi emettere una fattura
Dato che lo psicologo è una professione sanitaria, dovrai inviare elettronicamente le fatture all’agenzia delle entrate tramite il sistema tessera sanitaria.
I dati da inserire nella fattura verso i tuoi pazienti sono:
- i tuoi dati e quelli del tuo paziente, ovvero nome, cognome, indirizzo, codice fiscale e la tua Partita IVA
- la descrizione e l’importo della prestazione, ovvero il tuo compenso
- l’importo del contributo integrativo obbligatorio, ovvero il 2% del tuo compenso
- il totale della fattura
Dovrai inserire anche il metodo di pagamento e dovrai pagare un’imposta di bollo di 2€ per ogni fattura che supera i 77,47€.
C’è una sola differenza tra le fatture in regime ordinario e quelle in regime forfettario
In entrambi i casi non dovrai applicare l’IVA e non dovrai farla pagare ai tuoi pazienti ma dovrai inserire diciture diverse.
In regime ordinario dovrai scrivere “Esente da IVA art.10 n° 18 d.p.r. 633/72 e succ. mod.” mentre in regime forfettario dovrai scrivere “Operazione effettuata ai sensi dell’articolo 1, commi da 54 a 89 della Legge 190/2014 – Regime Forfetario”
Vediamo un esempio di fattura in regime forfettario
Dottor Mario Rossi Corso Como 10, 20154 Milano, MIp.IVA: 1234567891234567 |
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Gianni Bianchi
Corso di Porta Romana 20, 20122 Milano, MI C.F. GNNBCH40K00F250Y |
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N.1 seduta di consulenza psicologica: 200€ | |
Contributo integrativo 2%: 4€ | |
Imposta di bollo: 2€ | |
Totale fattura: 206€ | |
Metodo di pagamento: bonifico bancario IBAN: IT00Z000000000000000000000 |
Operazione effettuata ai sensi dell’articolo 1, commi da 54 a 89 della Legge 190/2014 – Regime Forfetario |
L’esenzione dall’IVA per le prestazioni sanitarie vale solo per le fatture che emetti verso i pazienti
Se ad esempio effettui anche lavoro di consulenza per altri medici o per aziende o enti pubblici e adotti il regime ordinario, dovrai applicare l’IVA alle tue fatture.
Non dovrai farlo invece se, anche se non lavori direttamente con i pazienti, sei in regime forfettario.
Possiamo aiutarti gratuitamente a capire come compilare le tue fatture, specialmente se è la prima volta.
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