La quantità di contributi che verserai alla tua cassa di previdenza è diversa in base all’attività che svolgi.
Prima di calcolarli devi conoscere il tuo imponibile netto, che si calcola in modo diverso a seconda del tuo regime fiscale:
- ordinario: devi sottrarre ai tuoi ricavi le spese che hai sostenuto per la tua attività. Ad esempio se hai incassato 90.000€ e hai sostenuto spese pari a 20.000€, il tuo imponibile netto sarà 70.000€ (90.000€ – 20.000€)
- forfettario: moltiplichi il tuo incassato per un valore detto coefficiente di redditività, che identifica su quale parte dell’incassato pagherai le tasse e i contributi. Ad esempio, se sei un web designer il coefficiente è del 78% e, con un incassato di 30.000€, il tuo imponibile netto è pari a 23.400€ (30.000€ x 78%).
I contributi variano poi in base all’attività che svolgi.
Se sei un libero professionista senza cassa professionale, come il copywriter, versi i contributi per la tua futura pensione alla gestione separata, che sarà la tua cassa previdenziale.
L’importo che dovrai pagare annualmente è calcolato applicando la percentuale del 26,07% al tuo imponibile netto senza alcun importo minimo fisso. Ciò vuol dire che se il tuo imponibile è uguale a zero non dovrai pagare contributi.
Se sei un artigiano o commerciante, la tua cassa di previdenza è la gestione artigiani e commercianti INPS, dove verserai due tipi di contributi:
- fissi: che versi indipendentemente dai tuoi guadagni e sono pari a
- 4.292,42€ se sei commerciante
- 4.208,40€ se sei artigiano
- variabili, calcolati applicando sull’imponibile netto che supera i 17.504€ una percentuale del:
- 24,48% se sei commerciante
- 24% se sei artigiano
Se sei in regime forfettario puoi chiedere la riduzione del 35% sul versamento dei contributi, sia sulla quota fissa che su quella variabile.
Se sei un professionista iscritto ad una cassa privata per la tua professione, devi seguire le regole specifiche della tua cassa che puoi consultare sul sito web dedicato.
Ogni cassa ha le proprie regole ma in generale la maggior parte prevede contributi da calcolare in percentuale sull’imponibile ma anche una quota minima annuale da versare.
Inoltre, le casse private prevedono anche un contributo maternità che è una quota fissa, decisa di anno in anno, e un contributo integrativo che devi inserire in fattura e far pagare al tuo cliente, con lo scopo di finanziare le attività della cassa.
Per scoprire esattamente quanti contributi devi versare alla tua gestione previdenziale, il commercialista è il professionista giusto a cui rivolgerti.
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