Per calcolare il compenso al netto della ritenuta devi
- trovare l’importo della ritenuta, moltiplicando il tuo compenso per 20%
- sottrarre il valore trovato al tuo compenso
Il compenso è la quantità di denaro che chiedi al tuo cliente in cambio di un prodotto o un servizio ed è solo una voce della fattura, non il totale.
Il totale della tua fattura, infatti, è la somma algebrica tra compenso, IVA, ritenuta d’acconto, eventuale contributo integrativo ed altre eventuali voci che potresti aver inserito.
La ritenuta d’acconto è un anticipo sulle tasse il tuo cliente versa allo stato al posto tuo e poi ti verrà sottratto dalle tasse che dovrai versare con la dichiarazione dei redditi.
Per effettuare la ritenuta d’acconto, il tuo cliente deve essere un sostituto d’imposta, ovvero deve poter versare le tasse al posto tuo, e può esserlo se è:
- una società
- un titolare di Partita IVA in regime ordinario
Non sono sostituti d’imposta e quindi non possono versare la ritenuta d’acconto:
- i clienti privati
- i clienti stranieri
- i titolari di Partita IVA in regime forfettario
Devi inserire la ritenuta d’acconto nelle tue fatture o ricevute calcolando l’importo e inserendolo con il segno meno nel documento se sei:
- titolare di Partita IVA in regime ordinario
- lavoratore con contratto di prestazione occasionale
- titolare di una società
Se sei titolare di Partita IVA in regime forfettario, invece, non sei soggetto a ritenuta d’acconto e non devi inserirla in fattura.
Per conoscere nel dettaglio quanto incassi quando emetti una fattura con ritenuta d’acconto, il commercialista è il professionista giusto a cui rivolgerti.
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