Cos’è la parcella avvocato e a cosa serve
La parcella dell’avvocato è il documento di fatturazione, che viene emesso al termine di una prestazione, e tramite il quale l’avvocato richiede il pagamento del proprio onorario al cliente.
Non c’è alcuna differenza tra parcella e fattura, in quanto si tratta solo di un modo diverso di chiamare lo stesso tipo di documento. Con parcella, in particolare si intende la fattura emessa da un professionista.
Quali sono gli elementi obbligatori della parcella dell’avvocato?
La parcella di un avvocato deve contenere determinati elementi obbligatori.
Data di emissione e numero fattura
Nell’intestazione della parcella devono essere indicati:
- la data di emissione
- Il numero progressivo, che identifica in modo univoco ogni singola parcella
Dati dell’emittente e del destinatario:
La parcella deve riportare dati identificativi dell’avvocato e del cliente a cui è intestata.
In particolare, i dati richiesti sono i seguenti:
- Cognome e nome o denominazione
- Indirizzo
- Partita IVA o codice fiscale (in caso di cliente persona fisica)
- Coordinate bancarie alle quali effettuare il pagamento
Descrizione della prestazione e relativo onorario
In questa sezione, considerata come la parte principale della parcella, l’avvocato inserisce la descrizione della sua prestazione e il relativo onorario, ovvero il compenso richiesto.
E’ importante compilare accuratamente questa parte per consentire al cliente di capire esattamente per quali prestazioni è stata emessa la parcella.
Spese Documentate
E’ possibile addebitare al cliente le spese documentate, anticipate per portare al termine la prestazione richiesta, come ad esempio le spese per:
- Marche da bollo
- Invio documentazione tramite posta raccomandata
Le spese documentate sono escluse dalla base imponibile. Non sono quindi considerate ai fini del calcolo di contributo integrativo, IVA e ritenuta d’acconto.
Rimborso spese generali
L’avvocato ha la facoltà di addebitare al suo cliente, spese non documentate per il 15% del compenso. Si tratta di una componente delle parcelle degli avvocati, che viene loro riconosciuta dalla legge a rimborso di quelle spese normalmente sostenute durante una causa la cui documentazione risulta difficile. Ne sono un esempio le spese per:
- la benzina per raggiungere il tribunale
- la cancelleria
Questo importo, rientra nell’imponibile e viene quindi considerato nel calcolo del contributo integrativo, dell’IVA e della ritenuta d’acconto.
Contributo Integrativo Cassa Forense
Costituisce un elemento obbligatorio da inserire sempre in fattura. Questo contributo corrisponde ad una percentuale fissa del 4%, da applicare sul compenso totale richiesto al cliente per le prestazioni erogate, e le spese forfettarie addebitate.
L’importo corrispondente del contributo integrativo, dovrà poi essere versato nella sua totalità alla Cassa Forense.
IVA
Sul compenso dell’avvocato, sul contributo integrativo e sulle eventuali spese generali, deve essere applicata l’IVA al 22%.
Ritenuta d’acconto
Nel caso in cui il cliente sia titolare di partita IVA, e non applichi il regime forfettario, deve essere applicata la ritenuta d’acconto nella misura del 20% su compenso e sulle spese generali addebitate al cliente.
Importo totale da pagare
Dalla somma algebrica delle componenti che abbiamo visto in precedenza, viene determinato l’importo che il cliente deve corrispondere all’avvocato.
Cosa cambia se applico il regime forfettario?
L’applicazione del regime forfettario, con le sue regole, si riflette anche sull’elaborazione della parcella da parte dell’avvocato.
La parcella emessa in regime forfettario non prevede l’applicazione:
- dell’IVA
- della ritenuta d’acconto
L’adesione al regime forfettario, e la conseguente mancanza di IVA e ritenuta d’acconto nella parcella, viene indicata in fondo alla parcella con la seguente dicitura obbligatoria:
“Operazione in franchigia IVA e non soggetta a ritenuta d’acconto effettuata ai sensi dell’art. 1, commi da 54 a 89 della Legge n. 190/2014 – Regime forfettario.”
Nel caso in cui l’importo totale superi i 77,47€ dovrà essere applicata in fattura una marca da bollo di 2€.
Imposta di bollo: quando devo applicarla sulla parcella?
L’imposta di bollo deve essere applicata sul documento di fatturazione quando si verificano in contemporanea le seguenti condizioni:
- non viene applica l’IVA sul compenso
- l’importo della parcella è pari o superiore a 77,47€
La marca da bollo che deve essere applicata deve essere di 2€, e deve riportare obbligatoriamente una data pari o precedente a quella di emissione della fattura.
Nel caso della fattura elettronica, il bollo viene apposto virtualmente e viene poi pagato periodicamente il totale dei bolli applicati.
Sia l’avvocato che il cliente intestatario della fattura sono responsabili dell’applicazione del bollo. Per tale motivo, chi emette la parcella è tenuto ad indicare il numero di protocollo del bollo applicato sulla copia originale del documento.
Parcella avvocato e fatturazione elettronica: come funziona?
Gli avvocati che aderiscono al regime fiscale ordinario o a quello forfettario e nel 2021 hanno ottenuto compensi superiori a 25.000€, devono provvedere obbligatoriamente all’invio delle fatture in formato elettronico.
E’ possibile creare ed inviare le fatture elettroniche attraverso:
- Il portale dell’Agenzia delle Entrate
- acquistando servizi commerciali in abbonamento
La prima opzione, è gratuita, ma non prevede alcun tipo di gestione aggiuntiva a parte la creazione, l’invio e la ricezione delle fatture elettroniche sul proprio cassetto fiscale o sulla propria pec.
La seconda opzione prevede, a fronte del pagamento di un canone, mette a disposizione servizi più o meno avanzati di gestione.
Le fatture elettroniche devono essere inviate telematicamente allo SDI entro 12 giorni dalla data di emissione presente sul documento.
Ipotizziamo che tu venda un bene il 30 novembre. In questo caso la fattura elettronica deve essere inviata allo SDI entro uno dei 12 giorni successivi, in modo da avere:
- data dell’operazione: 30/11/2022,
- data di emissione: entro il 12/12/2022,
- numero e data della fattura: fattura n° del 30/11/2022,
- campo “Data” della sezione “Dati Generali” del file della fattura elettronica: 30/11/2022
Il calcolo dei 12 giorni viene effettuato sui giorni di calendario e non sui giorni lavorativi. Inoltre il termine dei 12 giorni viene mantenuto anche nel caso in cui la scadenza ricorra in un giorno festivo.
Fiscozen, grazie al suo portale online, ti permette di elaborare le tue fatture in modo semplice e pratico. Inoltre avrai un consulente sempre a tua disposizione per risolvere ogni tuo dubbio. Richiedi una consulenza gratuita compilando il form che trovi in fondo all’articolo. Un nostro esperto ti contatterà per rispondere alle tue domande.