Per aprire un’attività di commercio online in regime forfettario devi:
- identificare il codice ATECO, cioè il codice che identifica il tipo di attività che svolgi che, nel caso del commercio online è 47.91.10 – commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotti effettuato via internet
- verificare di avere tutti i requisiti per accedere al regime forfettario, ossia:
- aver incassato somme inferiori a 85.000€ come lavoratore autonomo l’anno precedente
- essere residente in Italia
- non avere partecipazioni in società di persone, anche se familiari
- non avere partecipazioni di controllo in società di capitali nello stesso settore dell’attività che intendi svolgere
- il reddito da lavoro dipendente, qualora presente, deve essere inferiore a 30.000€
- la spesa per dipendenti e collaboratori deve essere inferiore a 20.000€
Se sei in possesso dei requisiti, puoi aprire la tua ditta individuale inviando la ComUnica, una pratica che ti consente contemporaneamente di:
- aprire la Partita IVA
- iscriverti al registro delle imprese della camera di commercio
- iscriverti alla gestione commercianti INPS per il pagamento dei contributi
Oltre a questo dovrai inviare la SCIA, cioè la segnalazione certificata di inizio attività, al comune in cui ha sede la tua attività e dovrai abbonarti ad un servizio per la firma digitale e per una casella PEC.
Il costo per aprire una ditta individuale è diverso a seconda che tu scelga di farlo:
autonomamente, devi pagare:
- Iscrizione alla camera di commercio: circa 100€
- SCIA: da 0€ a 200€ a seconda del comune in cui avvii la tua attività
- PEC e firma digitale: da 35€ all’anno a seconda del provider
- affidandoti ad un intermediario, come il commercialista: il costo totale può andare dai 500€ ai 1.500€ a seconda del regime fiscale scelto e del compenso del professionista
Oltre alle spese di apertura, devi sostenere quelle di gestione, cioè le tasse e i contributi.
Le tasse sono diverse in base al tuo regime fiscale:
- ordinario: devi pagare l’IRPEF, un’imposta cha va da una percentuale minima del 23% fino ad una massima del 43% sui tuoi guadagni al netto delle spese, cioè sull’imponibile. Ad esempio, se hai incassato 90.000€ ed hai avuto spese per 10.000€, il tuo imponibile è di 80.000€ (90.000€ – 10.000€)
- forfettario: paghi una percentuale del 15% o del 5% per i primi 5 anni se avvii una nuova attività. Le percentuali si applicano sul tuo imponibile, che puoi trovare moltiplicando i tuoi incassi totali per un valore detto coefficiente di redditività e sottraendo i contributi che hai versato l’anno precedente.
Ad esempio, con il codice ATECO 47.91.10 il coefficiente di redditività è del 40%, quindi se incassi 20.000€ e l’anno scorso hai versato 4.200€ di contributi paghi le tasse solo su 3.800€ (20.000€ x 40% – 4.200€).
I contributi che dovrai versare alla gestione commercianti INPS sono di due tipi:
- fissi: 4.515,43€ all’anno che dovrai pagare in 4 rate indipendentemente da quanto incasserai
- variabili: se il tuo imponibile fiscale supera i 18.415€, sull’eccedenza dovrai versare circa il 24,48%
Per essere sicuro di avviare la tua attività nel modo corretto, il commercialista è il professionista più adatto a cui puoi rivolgerti
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