Per accedere al regime forfettario devi rispettare alcuni requisiti:
- avere un totale di incassi al di sotto degli 85.000€ annui
- essere residente in Italia
- non aderire contemporaneamente ad altri regimi speciali IVA, come ad esempio quelli delle agenzie di viaggio o delle tabaccherie
- non avere quote in società di persone, anche se familiari
- non avere quote di maggioranza in società di capitali che operano nello stesso settore della tua nuova attività autonoma
- non avere un’eventuale RAL da lavoro dipendente oltre i 30.000€
- se hai dei collaboratori, i loro compensi non devono superare i 20.000€ all’anno
Il regime forfettario è un regime fiscale agevolato che permette di avere una tassazione “flat” al 15% che può essere ridotta al 5% per i primi 5 anni se:
- la tua attività non è essere una semplice continuazione del lavoro che facevi prima, come dipendente o come autonomo, per lo stesso committente. L’unica eccezione a questa regola è se l’attività precedente era il praticantato obbligatorio per alcune professioni come l’avvocato, il notaio o il medico
- nei tre anni precedenti l’apertura non sei stato titolare di Partita IVA individuale ed hai esercitato l’attività. Questo significa che se avevi aperto un’attività ma non hai mai fatturato nulla, hai ancora diritto di accedere al regime di startup
- puoi proseguire l’attività già avviata da qualcun altro, a patto che lui non abbia superato gli 85.000€ di incassi annui
Con il regime forfettario non puoi scaricare nessuna spesa che sostieni per la tua attività come ad esempio l’acquisto di materie prime o attrezzature.
L’imponibile fiscale viene calcolato tramite un valore percentuale detto coefficiente di redditività che è assegnato ad ogni tipo di attività e serve ad indicare una stima forfettaria della parte degli incassi che rappresenta i guadagni e che, di conseguenza, sarà soggetta a tassazione. La parte di incassi rimanente, servirà a coprire le eventuali spese.
Ad esempio: l’attività di avvocato ha come coefficiente di redditività il 78%, questo significa che per ogni 1000 che incassi:
- il 78%, quindi 780, rappresenta i guadagni dell’attività. Questa cifra rappresenta la base imponibile su cui verranno calcolate tasse e contributi
- la parte restante, ovvero il 22%, in questo caso 220€, non è soggetta a tassazione e serve come quota forfettaria per coprire le spese di gestione dell’attività, anche se non le hai effettivamente sostenute
Se aderisci al regime forfettario, non sei soggetto a studi di settore nè all’esterometro e devi inviare la dichiarazione Intrastat solo per la vendita di servizi.
Per conoscere tutte le agevolazioni del regime forfettario e per avere un aiuto per aprire la tua nuova attività, il commercialista è il professionista giusto a cui rivolgerti.
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