La rivalsa INPS è una maggiorazione, fino al 4%, che puoi scegliere di aggiungere ai tuoi compensi se sei iscritto alla gestione separata.
Per inserire la rivalsa in fattura devi segnare una voce aggiuntiva, il cui importo si somma a quello delle altre per calcolare il totale.
Facciamo un esempio:
- compenso prestazione professionale: 1.000€
- rivalsa INPS 4%: 40€
- totale fattura: 1.040€
Non sempre conviene addebitare la rivalsa perché, una volta inserita in fattura, entra a far parte del tuo reddito e dovrai pagarci tasse e contributi.
Se sei in regime forfettario il valore della rivalsa concorre anche a determinare il tuo incassato, valido per rimanere in questo nel regime. Ad oggi il limite è fissato ad 85.000€, quindi se incassi 83.000€ e 3.320€ di rivalsa, non potrai rimanere in forfettario l’anno prossimo.
Se sei iscritto ad una cassa privata, al posto della rivalsa INPS devi addebitare al tuo cliente il contributo integrativo. L’inserimento di questo contributo in fattura è obbligatorio e non concorre a formare il tuo reddito in quanto va versato per finanziare la tua cassa previdenziale di riferimento.
La percentuale del contributo integrativo è solitamente del 4%, ma ci sono alcune eccezioni:
- 2% ENPAB per i biologi
- 2% EPAP per chimici, agronomi, attuari e geologi
- 2% ENPAPI per gli infermieri
- 2% EPPI per periti industriali
- 2% ENPAP per gli psicologi
- 2% ENPAV per veterinari
- 2% INPGI per i giornalisti
Per scoprire nel dettaglio come funzionano la rivalsa INPS e il contributo integrativo, il commercialista è il professionista giusto a cui rivolgerti.
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