Voglio fare il giardiniere: quando la natura diventa passione

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Siamo sempre più legati ad uno stile di vita che ci impegna in attività lontane dalla natura, dal verde e dalla materialità delle cose. Presi da mail, dietro ad uno schermo di un pc o di un cellulare, con ritmi frenetici in città sempre troppo veloci. In un contesto del genere è naturale pensare di ridefinire i ritmi, le priorità e le esigenze lavorative in maniera più sana e a contatto con la natura, magari restando però in contesti urbani.

Moltissimi, tra cui giovani, si stanno per questo motivo avvicinando al mestiere del giardiniere, che rappresenta un punto di incontro interessante tra modernità e natura, che riesce a fare da collante tra professione stimolante e ritmi gestibili autonomamente.

Un lavoro con al centro la natura

Fare il giardiniere non significa soltanto lavorare in autonomia organizzativa, che rappresenta di certo uno dei vantaggi più consistenti, ma è prima di tutto una professione che riavvicina alla natura, nel senso più ampio del termine.
Che sia la cura di un terrazzo in città o di un orto in provincia, il giardiniere riesce a vivere una dimensione intima, quasi discreta e privata, con la terra. Perché la plasma, la rende viva, la rielabora creativamente.

La natura diventa la materia principale delle proprie creazioni e anche i ritmi di lavoro si plasmano e si uniscono a quelli naturali delle piante. La stagionalità diventa fondamentale nel definire i lavori da affrontare, i tempi da darsi e la pause da concedersi. 

I ritmi di lavoro e quelli naturali

I ritmi della natura definiscono quindi i ritmi di lavoro, in una costante dialettica fatta di attese e pause. Il valore aggiunto di questo lavoro si concentra proprio su questo: autonomia nella sua gestione e un continuo confronto con i tempi naturali che definiscono i periodi di semina, piantumazione e in generale della cura delle diverse piante ornamentali.

I giardinieri di una volta erano probabilmente figli d’arte e si tramandavano il mestiere da padre in figlio, in un susseguirsi di tecniche e competenze precise dettate solo dall’esperienza.

Oggi un giardiniere è una persona che ama prima di tutto le piante, perché rappresentano un ricordo, la vita di qualcuno, un luogo o un avvenimento particolare. Una persona che si relaziona con organismi viventi, che ama le forme armoniose. Un esteta, un coreografo della natura. Il giardiniere lavora costantemente con materiale vegetale, materia vivente che cambia ogni giorno.

Il giardino è come un viaggio che ci mette davanti centinaia di possibilità.

Più che un lavoro, un inno alla bellezza

Quindi perché diventare giardiniere? Per passione, sicuramente. Una passione dettata dalla voglia di tornare ad un elemento naturale, meno artificiale, magari anche in contesti urbani.

Può sembrare difficile iniziare o lasciare quello che si stava facendo. Ma come ci insegna la natura, con i giusti tempi, qualche sacrificio e tanta tenacia, anche il fiore più difficile alla fine fiorirà. Così come la passione vera che ci spinge a fare quello che più amiamo.

Metti le mani in pasta o in questo caso nella terra e inizia a pianificare il giardino che hai sempre voluto realizzare dentro di te.

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