In questo articolo scopriremo cosa ha detto la corte di cassazione sull’obbligo di Partita IVA per gli avvocati che lavorano negli studi associati
Se vuoi puoi leggere tutta la notizia qui sotto, oppure puoi rivolgerti ad un commercialista che ti aggiornerà sulle ultime novità fiscali che potrebbero impattare sulla tua attività. Per ricevere una consulenza fiscale gratis e senza impegno, compila il form in fondo all’articolo.
Per capire la scelta della corte di cassazione, devi conoscere il concetto di falsa Partita IVA
Si parla di falsa Partita IVA quando un lavoratore autonomo svolge un’attività che ha 3 caratteristiche.
La prima è che il rapporto tra te e il tuo committente non è diretto e personale, ma entri a fare parte a tutti gli effetti della sua struttura aziendale. La seconda è la continuatività, cioè la vostra collaborazione è continuativa nel tempo e non limitata ad un singolo progetto.
Infine, la terza condizione per essere considerato una falsa Partita IVA è data dall’organizzazione e dalla ripetizione. Questo vuol dire che le tue mansioni vengono organizzate dal committente, che stabilisce orari di lavoro fissi e richiede la tua presenza nel suo ufficio o nella sede della sua azienda.
Nei casi accertati di falsa Partita IVA, il committente è obbligato ad assumerti a tempo indeterminato e a pagare gli arretrati dall’inizio della vostra collaborazione, ovvero lo stipendio, le tasse e i contributi.
Vediamo ora nel dettaglio il caso che è stato presentato alla corte di cassazione e la decisione presa
Un avvocato che lavorava in uno studio associato sosteneva che il suo lavoro fosse più simile ad un rapporto di lavoro dipendente, piuttosto che ad una collaborazione in Partita IVA.
Infatti, l’avvocato sosteneva di dover rispettare direttive aziendali che limitavano la sua autonomia professionale e, di conseguenza, richiedeva di essere trattato come un dipendente dello studio.
La corte di cassazione, con la sentenza n. 28274 del 4 novembre 2024 ha respinto la sua richiesta perché gli avvocati che lavorano all’interno di studi associati non sono considerati lavoratori dipendenti.
Questo perché i lavoratori degli studi associati sono liberi di organizzare il proprio lavoro, stabilire i tempi e gestire i propri incarichi in base alle necessità dei clienti e alla propria agenda.
Quindi, se lavori come avvocato in uno studio associato devi avere la Partita IVA
Devi aprirla inviando all’agenzia delle entrate il modello AA9/12, cioè il modulo per aprire, modificare o chiudere la tua Partita IVA.
Inoltre, dovrai iscriverti alla cassa forense, cioè la cassa previdenziale alla quale dovrai versare i tuoi contributi, utili per la pensione e per altre forme di assistenza, come la maternità.
Possiamo studiare gratis il tuo caso e aiutarti a gestire la tua Partita IVA
Per scoprirlo, puoi ricevere una consulenza gratuita con un esperto fiscale compilando il form qui sotto.
Fonte: www.cfnews.it