L’IVA che si applica sui servizi di un avvocato è il 22%.
Per calcolare l’IVA bisogna applicare la percentuale alla somma di:
- compenso per la prestazione
- contributo integrativo obbligatorio del 4% alla cassa forense, che è sempre a carico del cliente
- eventuali spese aggiuntive
La fattura di un avvocato deve sempre includere il contributo integrativo che il cliente paga al professionista che a sua volta lo versa alla cassa forense con lo scopo di finanziare le attività della cassa previdenziale.
Devi versare l’IVA, e di conseguenza addebitarla in fattura ai tuoi clienti, se hai un’attività in regime ordinario.
Se hai la Partita IVA in regime forfettario o in regime dei minimi, non sei tenuto a versare l’IVA allo stato, non devi chiederla ai tuoi clienti e puoi essere più competitivo sul mercato grazie ai prezzi più bassi che puoi fare.
Puoi versare l’IVA mensilmente oppure, se rispetti alcuni parametri, puoi farlo trimestralmente.
L’IVA mensile deve essere calcolata entro il giorno 16 del mese successivo, facendo la differenza tra l’imposta a credito e l’imposta a debito del mese.
Dovrai versare solo la differenza tramite modello F24
L’IVA a liquidazione trimestrale può essere versata solo se nell’anno precedente hai incassato meno di 500.000€
In questo caso, devi effettuare calcoli e versamento sempre tramite modello F24 entro il giorno 16 del secondo mese dopo la fine del trimestre.
Ad esempio
Per il primo trimestre, che va da inizio gennaio a fine marzo, hai tempo per versare l’IVA trimestrale fino al 16 maggio.
Oltre all’IVA, se sei un avvocato devi anche pagare le tasse in funzione del tuo regime fiscale e i contributi alla cassa forense.
Regime forfettario
Devi pagare il 15% di tasse, che può essere ridotto al 5% nei primi 5 anni, sul 78% dei tuoi incassi
Regime ordinario
Devi pagare l’IRPEF con percentuali che variano dal 23% al 43% secondo il sistema degli scaglioni progressivi. Le percentuali si applicano alla differenza tra i tuoi incassi totali e le spese che hai sostenuto per la tua attività come ad esempio l’affitto dello studio.
Cassa forense
Devi versare tre tipologie di contributi che sono:
- contributo soggettivo: si calcola applicando la percentuale del 15% al tuo reddito imponibile. Indipendentemente da quanto incassi, devi versare un contributo minimo di 2.945€
- per i primi 8 anni di iscrizione, devi versare un contributo minimo pari alla metà della quota “regolare”. Per il 2022 si tratta di 1.473€
- se ti sei iscritto prima di compiere 35 anni, per i primi 6 anni puoi pagare un contributo minimo di un quarto della quota. Per il 2022 sono 737€
- contributo maternità: non si calcola in percentuale ma è una cifra fissa che viene stabilita ogni anno. Per il 2022 è 81,97€
- contributo integrativo: devi inserirlo in fattura e farlo pagare al tuo cliente calcolandolo il 4% dei compensi. Se sei in regime ordinario, si contano solo i compensi soggetti ad IVA
Hai l’obbligo di iscriverti e pagare la cassa forense se sei:
- avvocato iscritto all’albo
- iscritto ad un albo forense e allo stesso tempo ad altri albi professionali
- iscritto ad un albo forense e lavori come giudice di pace, giudice onorario di tribunale e sostituto procuratore onorario di udienza
Non hai l’obbligo ma hai comunque diritto ad iscriverti se sei
- praticante avvocato
- laureato in giurisprudenza e non iscritto all’albo
Per avere più informazioni su come calcolare e scaricare i contributi alla cassa forense, il commercialista è il professionista giusto a cui rivolgerti.
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