Il conteggio dei contributi si fa in modo diverso a seconda del tuo tipo di lavoro, della cassa o gestione a cui sei iscritto:
Se sei un lavoratore dipendente, i tuoi contributi corrispondono al 33% del tuo reddito lordo, o RAL e sono versati in parte dal tuo datore di lavoro e in parte da te sotto forma di trattenuta dallo stipendio.
La percentuale che è a tuo carico varia a seconda della tua tipologia di contratto.
Se sei titolare di Partita IVA, per prima cosa devi conoscere la tua base imponibile che si calcola in modo diverso a seconda del tuo regime fiscale:
- ordinario: dal tuo incasso totale senza IVA devi sottrarre le spese che hai sostenuto per la tua attività
- forfettario: devi moltiplicare il tuo incasso totale per un valore percentuale detto coefficiente di redditività che è specifico per ogni tipologia di attività
Se sei un libero professionista senza cassa, devi iscriverti alla gestione separata INPS e versare il 26,23% del tuo imponibile.
Il calcolo è quindi: imponibile fiscale x 26,23%
Ad esempio, se hai un imponibile di 20.000€, i tuoi contributi sono:
20.000€ x 26,23% = 5.243€
Se sei iscritto alla gestione artigiani o commercianti, i contributi da versare sono di due tipi:
- fissi: devono essere versati indipendentemente da quanto incasserà la tua attività e sono 4.208,4€ per gli artigiani e 4.292,42€ per i commercianti
- variabili: se superi i 17.504€ di imponibile, sull’eccedenza dovrai versare il 24% se sei un artigiano e il 24,48% se sei un commerciante
Il calcolo è quindi: contributi fissi + (base imponibile – 17.504) x percentuale variabile
Ad esempio, se sei iscritto alla gestione artigiani e hai un imponibile di 20.000€, i tuoi contributi sono:
- fissi: 4.208,4€
- variabili: (20.000€ – 17.504) x 24% = 599€
- totali: 4.807€
Se sei un professionista iscritto ad una cassa professionale, devi seguire le regole specifiche della tua cassa che puoi consultare sul sito web dedicato.
Ogni cassa ha le proprie regole ma in generale la maggior parte prevede contributi da calcolare in percentuale sull’imponibile ma anche una quota minima annuale da versare.
Inoltre, le casse private prevedono anche un contributo maternità che non è una percentuale ma una quota fissa, decisa di anno in anno, e un contributo integrativo che devi inserire in fattura e far pagare al tuo cliente, con lo scopo di finanziare le attività della cassa.
Ad esempio, se sei iscritto alla cassa forense, la cassa privata dedicata agli avvocati, e hai un imponibile di 20.000€, i tuoi contributi sono:
- contributo soggettivo: 20.000€ x 15% = 3.000€
- il contributo minimo soggettivo per l’anno 2023 è di 3.185€, quindi dovrai versare questa somma perché è maggiore del risultato del calcolo
- contributo maternità: per il 2023 non è ancora stato definito ma per il 2022 era di 95€
- totale : 3.280€
Il contributo integrativo corrisponde al 4% dell’incasso totale ma non essendo un costo per il professionista, non rientra in questi calcoli.
Per avere un aiuto con i calcoli per i tuoi contributi, il commercialista è il professionista giusto a cui rivolgerti.
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