Come funziona la ritenuta d’acconto?

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La ritenuta d’acconto è un anticipo sulle tasse che il tuo cliente trattiene dal tuo compenso e versa allo stato al posto tuo.

In fase di dichiarazione, poi, il tuo commercialista definirà le tasse che dovrai versare come la differenza tra le tasse calcolate e le ritenute già versate per te dai tuoi clienti.

La ritenuta si calcola come il 20% sul tuo compenso e devi inserirla nella fattura o nella ricevuta se sei:

  • titolare di Partita IVA in regime ordinario
  • lavoratore autonomo occasionale

Non devi inserire la ritenuta d’acconto se il tuo cliente è un privato o un titolare di Partita IVA in regime forfettario.

Se sei un lavoratore autonomo occasionale, quando effettui una prestazione devi emettere una ricevuta che contenga:

  • i tuoi dati e quelli del tuo cliente  
  • descrizione della prestazione che hai effettuato 
  • importo del compenso che hai pattuito con il tuo cliente 
  • ritenuta d’acconto del 20%, che devi sottrarre al compenso
  • l’importo totale che ti verrà pagato dal tuo cliente
  • nel caso in cui l’importo sulla ricevuta della prestazione occasionale sia superiore a 77,47€ devi applicare una marca da bollo di 2€

Ad esempio, Maria ha fatto un lavoro in prestazione occasionale ed ha concordato con il suo cliente un compenso lordo di 2.000€:

  • Importo della ritenuta d’acconto 2.000€ x 20% = 400€
  • Guadagno netto 2.000€ – 400€ = 1.600€

Maria non riceverà i 400€ perché saranno trattenuti dal cliente, che si occuperà di versarli per lei all’agenzia delle entrate entro il 16 del mese successivo tramite modello F24.  

Se il 16 del mese dovesse essere un sabato o un festivo, la scadenza slitterà al primo giorno feriale.

Se sei titolare di Partita IVA in regime ordinario, la tua fattura dovrà contenere:

  • i tuoi dati e quelli del tuo cliente  
  • descrizione della prestazione che hai effettuato e del prodotto che hai venduto
  • importo del compenso che hai pattuito con il tuo cliente 
  • ritenuta d’acconto del 20%, che devi sottrarre al compenso e indicare con il segno “meno”
  • IVA calcolata applicando al compenso la percentuale corretta a seconda del prodotto o servizio che hai venduto. Se la prestazione è non soggetta o esente IVA, ad esempio se si tratta di esportazione o di prestazioni sanitarie, dovrai inserire una dicitura con i riferimenti di legge
  • eventuale contributo integrativo alla tua cassa professionale, se hai questo obbligo

Per conoscere nel dettaglio come gestire le finanze della tua attività tenendo in considerazione le ritenute d’acconto, il commercialista è il professionista giusto a cui rivolgerti.

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Scritta da un nostro Autore

gaia_noroles

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