Non aprire partita IVA
Il primo passo da compiere per avere successo e lavorare in proprio è sicuramente aprire partita IVA.
Sappiamo che online c’è un grande gruppo di sostenitori della prestazione occasionale, ma per lavorare in proprio non è questa la strada giusta da scegliere per un motivo principale: la prestazione occasionale nasce, appunto, per collaborazioni di breve durata e, dunque, non deve essere utilizzata per un’attività continuativa.
Se il lavoro in proprio è la tua principale fonte di reddito, allora dovrai aprire Partita IVA!
Scegliere un regime fiscale poco vantaggioso
La prestazione occasionale, dunque, non fa al caso tuo, perché vuoi che la tua professione diventi la principale fonte di reddito. Dovrai, pertanto, deciderti ad aprire la Partita IVA. Molte persone che scelgono di lavorare in proprio hanno paura di questo passo verso la fiscalità regolarizzata. Ma noi oggi vogliamo tranquillizzarti: esistono dei regimi fiscali che permettono di usufruire di grandi agevolazioni, soprattutto durante i primi anni.
Essere ottimisti è il primo passo verso il successo ma, quando si parla di iniziare a lavorare in proprio, è difficile immaginare incassi superiori a 65.000 euro. Ciò significa che, aprendo Partita IVA, potrai accedere al regime forfettario, con il quale verserai soltanto un’imposta sostitutiva con aliquota al 15% sul reddito imponibile.
E, se rientri nei requisiti dell’aliquota start-up, la tassazione si riduce addirittura al 5% per i primi 5 anni!
Vorresti conoscere tutti i criteri di accesso al regime forfettario per verificare se li possiedi o meno, prima di scegliere se aprire la Partita IVA? Compila il form qui sotto e sarai ricontattato da un consulente Fiscozen, che ti fornirà ogni informazione e valuterà con te la soluzione giusta!
Non avere le idee chiare
Una volta che hai identificato come lavorare in proprio, dovrai mettere nero su bianco le tue “idee”.
Un errore che molti compiono è quello di iniziare a pianificare strada facendo: no! Redigere un business plan prima di avviarsi al lavoro autonomo è fondamentale. Identifica il tuo progetto, descrivi i primi passi da compiere, poniti un obiettivo e una mission da seguire sempre durante la tua carriera. Fai un’analisi di mercato per identificare ciò che fanno i tuoi “competitor” e crea un piano marketing per promuoverti nel migliore dei modi!
Sbagliare strategia di marketing
Ragiona bene sulla tipologia di marketing che meglio si adatta alle tue esigenze. Se lavori con clienti in tutta Italia, allora un sito web potrà fare al caso tuo. Scegli un professionista per creare il tuo sito aziendale e fa’ in modo che rispecchi lo spirito della tua attività. Lavori a stretto contatto con i clienti o con le aziende? Allora i social media potrebbero essere la scelta giusta per una promozione low-cost. Se sei un consulente aziendale, potresti invece recuperare dei database e realizzare una mail di presentazione dei servizi da spedire alle imprese del territorio.
Essere disorganizzati con i clienti
Quando si decide di lavorare in proprio, è importante che l’attività trasmetta serietà e competenza al cliente.
Per questo perdere le fatture, inviarle in ritardo, non rispettare le scadenze e rispondere dopo giorni alle mail fa subito trasparire una pessima immagine. Per gestire le fatture, un aiuto può arrivare da Fiscozen, che ti da una mano ad emetterle ed inviarle senza errori ai tuoi clienti. Per le mail e per la consegna dei lavori, invece, crea una scaletta con gli impegni giornalieri e/o settimanali e cerca di rispettarla con la massima attenzione!
Non controllare entrate e uscite
Dato che abbiamo parlato di fatture e pagamenti, devi ricordarti sempre di controllare che tutto proceda al meglio!
Se un cliente non ha saldato una fattura, contattalo e sollecita i pagamenti. E, nel frattempo, ricordati di appuntare le tue spese, per non ritrovarti in situazioni spiacevoli nei mesi successivi o al momento di pagare le tasse!
Non sfruttare le tue risorse
Cerca di sfruttare al massimo le risorse che hai a disposizione, in termini di strumenti, persone e contatti.
Non temere di confrontarti con situazioni nuove e diverse dal solito e, soprattutto, non sottovalutare l’importanza del networking. In più, cerca di individuare i tuoi punti di forza e utilizzali per offrire un servizio unico e di qualità.
Non investire nella formazione
Il denaro meglio investito è sicuramente quello speso per te stesso! Uno degli errori che, spesso, si compiono nei primi anni di attività è quello di non ritagliare del tempo per la formazione. Essere sempre “sul pezzo” potrebbe fare la tua fortuna, rendendoti più esperto degli altri, più competente e attento alle tendenze del tuo settore.
Non curare il CV
Non pensare che il curriculum serva soltanto a chi sogna un buon impiego: molto spesso, infatti, le aziende che ricercano nuovi collaboratori freelance richiedono di inviare un CV aggiornato, in modo da poter valutare il percorso di formazione e le esperienze maturate negli ultimi anni. Cosa significa tutto questo?
Semplice: per lavorare in proprio ed ampliare la tua clientela, dovrai mantenere curato il curriculum, inserendo i nuovi lavori, i corsi di formazione e di aggiornamento, in modo tale che sia pronto al momento del bisogno!
Farsi travolgere dallo stress
Lo sai qual è il principale nemico di chi lavora in proprio? No, non sono le tasse, ma… lo stress!
Essere sereni e rilassati durante le giornate di lavoro, le riunioni con i colleghi e gli incontri con i clienti è fondamentale per trasmettere positività. Al contrario, un’espressione corrucciata, le spalle curve e le mani che si attorcigliano a causa del nervosismo fanno trapelare subito l’insicurezza, facendoti apparire poco professionale.
Pertanto, impara a controllare il linguaggio del corpo, il tono della voce e l’espressione del viso, anche mediante un corso di public speaking o rivolgendoti ad un bravo coach: i risultati, vedrai, non tarderanno ad arrivare!