Regime forfettario: storia e caratteristiche
Il regime forfettario non è una novità, ma è stato introdotto a partire dal 2016, con le caratteristiche vantaggiose che lo rendono il regime fiscale più adatto per le attività nascenti. Questo regime agevolato è nato come erede del precedente regime dei minimi, seppure con alcune differenze che lo rendono ancora più conveniente.
Il regime forfettario, infatti, si configura come il regime fiscale con una tassazione tra le più basse d’Europa. Esso prevede il versamento di un’unica imposta sostitutiva con aliquota al 15% sul reddito imponibile, che si riduce addirittura al 5% a partire dal primo fino al quinto anno, per chi soddisfa i requisiti dell’aliquota “start-up”.
Il secondo vantaggio di questa Partita IVA agevolata (o, per meglio dire, forfettaria) è che l’imposta sostitutiva non viene calcolata sull’intero fatturato incassato, ma solo su una sua percentuale definita dal coefficiente di redditività, dalla quale vanno poi dedotti anche i contributi previdenziali versati nello stesso periodo.
Il coefficiente varia da attività ad attività e lo stabilisce il Codice ATECO associato alla Partita IVA. Questo codice rimane invariato nel corso degli anni e lo puoi conoscere fin dall’inizio della tua attività, in quanto va indicato sul modello AA9/12 con il quale andrai ad aprire la tua Partita IVA agevolata. Per esempio, se apri Partita IVA come parrucchiere, con il tuo Codice ATECO avrai un coefficiente di redditività pari al 67%. Ciò significa che, su un fatturato di 30.000 euro e 4.000 euro di contributi versati, la quota effettivamente tassata corrisponde al 67% (ossia 20.100 euro), meno questi ultimi: il reddito imponibile è quindi pari a 16.100 euro. Invece, il rimanente 33% (ossia 9.900 euro) si deduce in maniera forfettaria e va a coprire le spese per la gestione dell’attività.
Inoltre, con una Partita IVA agevolata, opererai in franchigia IVA, ragion per cui non dovrai occuparti della dichiarazione IVA trimestrale o annuale. Coloro che operano in regime ordinario o semplificato, al contrario, esponendo l’IVA in fattura, devono dichiarare trimestralmente l’IVA ricevuta e versarla allo stato. Pertanto, la franchigia IVA non si limita a rendere la tua Partita IVA agevolata, riducendo il numero di adempimenti da svolgere nel corso dell’anno, ma permette anche al professionista di essere più competitivo, soprattutto verso i consumatori finali che non possono detrarre l’IVA. Perciò, chi sceglie te riceve uno “sconto” del 22% in fattura!
Proseguendo con altri aspetti positivi del regime forfettario, sappi che, con una Partita IVA agevolata, non sarai soggetto ad esterometro o studi di settore e non dovrai registrare le fatture. Adotterai, infatti, una contabilità in versione “light”, che prevede soltanto la conservazione delle fatture (da numerare con ordine progressivo), delle bollette doganali e nulla più.
Come apro una Partita IVA agevolata?
Se hai intenzione di avviare un’attività professionale, un centro estetico, uno studio di tatuaggi ecc., questo è il momento più adatto. Aderendo al regime forfettario descritto qui sopra, potrai usufruire di una vera e propria “Partita IVA agevolata“! Vuoi approfittarne per metterti in proprio? Contattaci con un messaggio ed un nostro consulente ti seguirà, passo dopo passo, fino al termine dell’operazione. Attenzione: il primo appuntamento telefonico è totalmente gratuito! Compila subito il form qui sotto per ricevere una valutazione a costo zero:
Quali costi dovrò affrontare col regime agevolato?
Aprire una Partita IVA agevolata come libero professionista è un’operazione gratuita e, con l’aiuto di Fiscozen, anche molto veloce, dato che i nostri consulenti ti permetteranno di iniziare entro un massimo di 24 ore, assistendoti in tutti i passaggi. Se, invece, desideri avviare un’attività commerciale o artigianale, ricorrendo alla pratica ComUnica, vi è soltanto un piccolo sovrapprezzo di 200 euro + IVA per un servizio “all inclusive”.
Eliminato il “problema” dei costi iniziali – che sono minimi o addirittura nulli – passiamo a quelli che dovrai affrontare a partire dall’anno successivo a quello di avvio dell’attività. Parliamo, quindi, di tasse e contributi.
Le prime, come abbiamo visto in precedenza, variano dal 5% (solo per chi possiede i requisiti per l’aliquota start-up e per un periodo non superiore a cinque anni) al 15% del reddito imponibile. Ciò vale per tutti i contribuenti che si avvalgono del regime forfettario, a prescindere dal tipo di attività svolta: professionale, come nel caso di un avvocato o di uno psicologo; artigianale, come nel caso di un fabbro; commerciale, come un negozio online.
Le cose cambiano quando si parla di contribuzione, poiché sia le aliquote che le modalità di versamento dei contributi previdenziali dipendono dalla Cassa a cui si fa riferimento. Vediamo, dunque, i 3 casi principali:
- Professionisti con Cassa: seguono le norme indicate dalla Cassa Previdenziale ad essi riservata (ad esempio: ENPAPI per gli infermieri o ENPAM per medici generici e specialisti, e via di seguito).
- Professionisti senza Cassa: non avendo una Cassa specifica, fanno riferimento alla Gestione Separata INPS, la quale prevede il versamento di un contributo pari al 25,98% del reddito lordo.
- Artigiani e Commercianti: fanno riferimento alla Gestione Artigiani e Commercianti dell’INPS, la quale prevede il versamento di un primo contributo fisso di circa 3.850 euro, dovuto a prescindere dal reddito effettivamente prodotto, e di un secondo contributo con aliquota al 24% o al 24,09%, obbligatorio in caso di superamento del reddito minimo (15.953 euro) e calcolato sulla sola parte eccedente.
Con la Partita IVA agevolata, e quindi adottando il regime forfettario, è possibile dedurre interamente i contributi versati dal reddito imponibile. Inoltre, artigiani e commercianti possono richiedere una riduzione pari al 35% di tutti i contributi, sia fissi che variabili, presentando direttamente la propria domanda all’INPS.
Fiscozen: per risparmiare sulle spese, ma non sulla tua tranquillità!
Oltre ai costi che abbiamo elencato, c’è un’altra spesa che spesso non viene menzionata, ma che può rappresentare un grosso peso per chi è titolare di una Partita IVA agevolata: l’onorario del commercialista.
Rinunciare all’assistenza fiscale, di fatto, è impossibile, sia per la complessità dei vari adempimenti (come la predisposizione della dichiarazione dei redditi), sia per la difficoltà nel conciliare scadenze e impegni lavorativi.
Come ovviare al problema? Semplice: con Fiscozen!
Fiscozen è un servizio di assistenza fiscale online, ma anche una comoda piattaforma che ti permette di gestire ogni dettaglio della tua Partita IVA agevolata: dalle fatture alla lista dei clienti (e fornitori), dalla previsione delle prossime tasse alle scadenze in arrivo. Puoi accedere alla tua dashboard in qualsiasi momento, utilizzando PC o smartphone, contattare un consulente via chat e richiedere supporto telefonico in caso di dubbi o difficoltà.
Il costo del servizio? Per chi ha una Partita IVA agevolata, il canone annuo è di soli 299 euro + IVA!