Il fattorino nella società contemporanea
Il mondo del lavoro, oggigiorno, è molto diverso, rispetto a quello dei nostri genitori o dei nostri nonni.
Nuove figure hanno preso il sopravvento, come tutti quei lavori che hanno a che fare con l’informatica e il web. Altre, invece, sono completamente scomparse o stanno vivendo un periodo di crisi. Altre ancora hanno subito dei forti cambiamenti, per adattarsi all’economia tipica del mondo contemporaneo.
Il fattorino appartiene, senza dubbio, alla terza categoria. In passato, infatti, i fattorini erano, nella quasi maggioranza dei casi, regolarmente assunti da aziende di vario genere (dal ristorante che necessitava di un ragazzo per le consegne a domicilio ai centri commerciali, alle ditte di logistica, trasporti, spedizioni).
Oggi, invece, il fattorino collabora con grandi multinazionali, come le ben note Deliveroo, Foodora, Glovo o Just Eat, e la sua figura è trattata al pari di un libero professionista. Di conseguenza, per svolgere tale mansione ed essere in regola con il fisco italiano, dovrà aprire la Partita IVA. In compenso, essendo un lavoratore autonomo, avrà maggiore controllo su luoghi, giornate e orari di lavoro.
Il fattorino contemporaneo si muove ancora in bici, ma la sua attività viene pianificata con un software o una app per lo smartphone, che indica le informazioni utili per effettuare la consegna. Inoltre, se per alcuni si tratta soltanto di un lavoretto occasionale, magari per arrotondare in famiglia o per mettere qualcosina da parte durante gli studi, per altre persone è una professione remunerativa a tutto tondo.
Ciò significa che, superato un certo lasso di tempo (30 giorni per anno solare per ciascun committente), a prescindere dall’ammontare dei guadagni, il fattorino sarà obbligato ad aprire la Partita IVA e rispettare tutti gli adempimenti prescritti dalla legge, diventando un lavoratore autonomo come altre figure.
Partita IVA per fattorino: come apro? Quali costi dovrò sostenere?
Sei convinto che aprire Partita IVA per lavorare come fattorino sia un passo azzardato? Beh, questo pensiero è normale e accomuna tutti coloro che si affacciano al mondo della libera professione!
In realtà non è così difficile aprire la Partita IVA per fattorino, anzi si tratta di un’operazione abbastanza semplice e, soprattutto, del tutto gratuita, che oggi viene effettuata per via telematica, tramite il portale dell’Agenzia delle Entrate. Se pensi di poter fare tutto da solo, però… è meglio che ti fermi a riflettere!
Durante la procedura di apertura, infatti, occorre seguire una serie di passaggi e compiere importanti decisioni che, in caso di errore, potrebbero compromettere gravemente il futuro della tua nuova attività: dalla scelta del regime fiscale all’attribuzione del Codice ATECO che meglio rispecchia il tuo lavoro.
Dunque, per non correre rischi, è bene farsi affiancare da una figura esperta in materia fiscale, come un commercialista o… un consulente Fiscozen. Se sei interessato ad aprire la Partita IVA per fattorino in tempi rapidi e desideri la nostra assistenza, compila il form qui sotto e ti ricontatteremo quanto prima per un’attenta valutazione della tua situazione fiscale e, in seguito, per procedere con l’apertura.
Come abbiamo potuto vedere, aprire Partita IVA per fattorino non è difficile, e neppure sostenerne i costi, soprattutto perché lo Stato Italiano ha garantito anche per questa categoria un regime fiscale agevolato, noto come regime forfettario. Grazie a questa opportunità, potrai risparmiare sulle imposte e, dunque, aprire Partita IVA per fattorino non ti sembrerà più così complicato e/o dispendioso.
Vediamo insieme quali sono i vantaggi principali del regime forfettario per i fattorini!
Regime forfettario per fattorino: cosa c’è da sapere?
Il regime forfettario è un regime fiscale nato per incentivare la nascita di nuove attività e venire incontro alle difficoltà delle ‘piccole Partite IVA’, ovvero di quei professionisti, artigiani, ecc. che fatturano meno di 65.000 euro annui. Grazie al regime forfettario, dunque, potrai aprire la Partita IVA per fattorino pagando solo un’imposta sostitutiva con aliquota pari al 5% del tuo reddito imponibile (per i primi cinque anni di attività e per chi possiede i requisiti per l’aliquota start-up), che sale al 15% a partire dal sesto anno.
Il reddito imponibile viene calcolato, anch’esso, su base forfettaria, ovvero deducendo dal fatturato lordo annuo una percentuale per le spese, stabilita in base al Codice ATECO. Nel tuo caso, utilizzerai il seguente codice: 82.99.99 (Altri servizi di sostegno alle imprese nca). Pertanto, la parte di fatturato su cui verranno calcolate le imposte (e i contributi ), chiamata coefficiente di redditività, è pari al 67%. Mentre le spese dedotte saranno pari al 33%.
Al contempo, adottando il regime forfettario per lavorare come fattorino, avrai diritto ad altri benefici: dalla possibilità di operare in franchigia IVA alle semplificazioni contabili. Infatti, potrai utilizzare una contabilità semplificata, senza dover registrare le fatture emesse nei confronti dei datori di lavoro, bensì soltanto conservandole e numerandole progressivamente.
La franchigia IVA, tra quelli menzionati, è certamente l’aspetto più vantaggioso, specialmente per chi lavora in un campo altamente competitivo come il tuo. Difatti, non dovendo calcolare né versare l’IVA, potrai mantenere delle tariffe più basse e, dunque, attrarre quei committenti che ricercano la convenienza.
Per accedere e permanere nel regime forfettario, però, occorre rispettare una serie di requisiti. Vediamoli insieme!
1. Non dovrai superare la soglia massima di ricavi e compensi, fissata a 65.000 euro anche per il 2020.
2. Non dovrai percepire più di 30.000 euro, come redditi da lavoro dipendente.
3. Non dovrai spendere più di 20.000 euro l’anno per i compensi di dipendenti e collaboratori.
4. Non dovrai possedere quote di partecipazione a società.
5. Non dovrai essere al controllo di una S.r.l. del tuo medesimo settore.
Negli anni, i criteri di accesso e mantenimento del regime forfettario sono stati modificati. Pertanto, ti consigliamo di tenerti aggiornato riguardo alle novità sul tuo settore e, in generale, sul lavoro autonomo.
Quanti contributi pagherò?
Aprire Partita IVA per fattorino significa essere un libero professionista a tutti gli effetti: dovrai versare i tuoi contributi previdenziali e, per farlo, dovrai risultare iscritto alla tua cassa previdenziale. Tuttavia, a differenza di altre professioni, come l’Avvocato, l’Ingegnere o lo Psicologo, il fattorino non ha una cassa previdenziale dedicata: pertanto, dovrà iscriversi alla Gestione Separata INPS, sezione professionisti, che accomuna tutte quelle attività nate di recente o, comunque, non regolamentate (Grafici, Consulenti di Web Marketing, Osteopati, Wedding Planner, Formatori/Coach e, ancora, tantissime altre).
Questa tipologia di contribuzione previdenziale non prevede versamenti fissi, ma solo in percentuale al fatturato prodotto durante l’anno, secondo un’aliquota pari al 25,72% sul già citato reddito imponibile.
Un vantaggio molto interessante, perché ti consente di pagare i contributi solo in base ai tuoi incassi.
Conclusioni
Come abbiamo potuto osservare, aprire Partita IVA per fattorino è più semplice ed economico di quanto si possa credere. Infatti, scegliendo le opzioni più convenienti, come il regime forfettario, è possibile contenere i costi in modo perfettamente legale, e a ciò si aggiunge un’altra opportunità di risparmio.
Scegliendo un servizio on-line di gestione fiscale, come Fiscozen, puoi infatti abbattere anche i costi relativi al commercialista, spesso piuttosto gravosi per chi è ancora agli inizi. Ma, al tempo stesso, non sarai costretto a rinunciare all’assistenza di figure esperte per compilare la dichiarazione dei redditi e calcolare imposte e contributi, anzi potrai accedere a tali servizi comodamente da casa tua!