Chi è il logopedista?
La figura del logopedista nasce in tempi abbastanza recenti, insieme ad un interesse sempre più esteso per i disturbi cognitivi e le problematiche legate alla comunicazione e all’apprendimento.
In Italia, ad esempio, il profilo professionale del logopedista è stato definito solo nel 1994, con un decreto ministeriale che stabilisce i requisiti minimi per l’accesso alla professione, ovvero:
- Laurea di I Livello, conseguita presso la Facoltà di Medicina (dipartimenti di otorinolaringoiatria e foniatria, neuropsichiatria infantile e neurologia);
- Laurea di II Livello in Scienze Riabilitative delle Professioni Sanitarie (valida per tutte le professioni sanitarie appartenenti al gruppo “SNT2”).
Per chi non lo sapesse, ricordiamo che entrambi i corsi di laurea – I e II livello – sono auto-abilitanti, come accade anche per altri percorsi di studio dell’ambito sanitario: Scienze Infermieristiche, Fisioterapia e via di seguito.
La professione è stata, successivamente, regolamentata grazie all’impegno della Federazione Logopedisti Italiani, alla quale si deve la creazione del Codice Deontologico attualmente in vigore. L’associazione svolge anche altre attività, che mirano a sensibilizzare il pubblico ed a promuovere, in Italia e nel mondo, la figura del logopedista.
Inoltre, a partire dal 1° Luglio 2018, per operare come professionisti abilitati in Logopedia, è divenuta obbligatoria l’iscrizione all’Albo dei Logopedisti, istituito presso l’Ordine dei tecnici di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione. Tuttavia, come vedremo più avanti, non esiste ancora un ente di previdenza riservato esclusivamente ai logopedisti, che pertanto fanno capo alla Gestione Separata INPS.
Cosa fa il logopedista?
Il logopedista è un professionista sanitario che può operare nel settore pubblico (in ospedale o in una delle tante strutture appartenenti al SSN), così come nel campo della sanità privata. Inoltre, può effettuare prestazioni intramoenia, oppure optare per l’attività da libero professionista, aprendo individualmente la Partita IVA ed avviando un proprio studio di logopedia.
Mettersi in proprio con uno studio comporta inevitabilmente dei costi: basti pensare all’affitto dei locali e all’allacciamento delle utenze. Per questo motivo, specialmente tra i giovani neolaureati, non è rara la scelta di adibire parte della casa a luogo di lavoro: una soluzione legalmente consentita, purché lo spazio da destinare all’esercizio della professione non superi il 30% del totale e risponda ai requisiti igienico-sanitari per gli studi medici.
Come apro Partita IVA da logopedista?
A prescindere dal luogo di lavoro, comunque, per promuovere e svolgere abitualmente l’attività, è indispensabile aprire Partita IVA come logopedista. La procedura – a differenza di quanto si pensi comunemente – è rapida e gratuita. Sì, hai capito bene: per ottenere la tua Partita IVA e cominciare ad operare in qualità di libero professionista, non dovrai preventivare spese fiscali di alcun genere!
Ma come si apre, concretamente, una Partita IVA da logopedista? Esaminiamo gli step principali.
Dichiarazione di inizio attività
Entro 30 giorni dall’inizio delle attività, è obbligatorio informare l’Agenzia delle Entrate e, dunque, procedere con l’apertura della Partita IVA da logopedista. L’operazione si può svolgere comodamente per via telematica, compilando e presentando online il Modello AA9/12 (o Dichiarazione di inizio attività delle persone fisiche), meglio se affiancati da una figura specializzata in ambito fiscale.
Dopo poche ore dall’invio del modulo, il professionista riceverà il numero, composto da 11 cifre, che servirà a identificare la sua Partita IVA da logopedista. Da questo momento, a tutti gli effetti, potrà cominciare a lavorare e ad emettere fatture, dando ufficialmente il via alla nuova attività.
Attenzione, però: la maggiore semplicità della procedura di apertura della Partita IVA non deve trarre in inganno chi ha poca familiarità con questo genere di adempimenti. Difatti, è proprio in questa prima fase che bisogna compiere due scelte molto delicate: quella del Codice ATECO e del regime fiscale.
Per questo motivo, è molto utile poter contare sull’assistenza di un commercialista o – per aprire Partita IVA completamente a costo zero – un consulente Fiscozen. Non rischiare di commettere errori o di farti prendere dal “panico da burocrazia”: compila il form sottostante, invia un messaggio e ti ricontatteremo prima possibile per darti una mano con l’apertura della tua Partita IVA da logopedista!
Codice ATECO da logopedista
Come dicevamo, una delle scelte più importanti da compiere in fase di apertura della Partita IVA riguarda la selezione del Codice ATECO da associare ad essa. Per l’attività di logopedista, purtroppo, non esiste ancora un codice specifico. Pertanto, la soluzione è adottarne uno “generico”, che racchiude svariate professioni del ramo medico-sanitario (dall’igienista dentale al nutrizionista, ecc.). Il codice consigliato, pertanto, è il seguente:
- 86.90.29 – Altre attività paramediche indipendenti.
Come posso risparmiare sulle tasse?
Altrettanto importante è la scelta del regime fiscale a cui sarai assoggettato: basta questa mossa oculata, infatti, per ridurre di gran lunga il peso delle future imposte. Come? Semplice: optando per il regime forfettario, un regime pensato per le nuove attività ed accessibile a chi ha un reddito che non supera i 65.000 euro annui.
Quali sono le agevolazioni offerte dal regime forfettario? Vediamole insieme!
Innanzitutto, con il regime forfettario, non dovrai versare i normali tributi, ma solamente un’unica imposta sostitutiva calcolata sul reddito imponibile, con aliquota al 15%. A sua volta, il reddito imponibile si ottiene sottraendo, dal fatturato complessivo, l’importo versato nello stesso anno ai fini previdenziali ed una percentuale per le spese di gestione, che dipende dal Codice ATECO associato alla Partita IVA: nel tuo caso, ad esempio, è il 22%.
Dunque, se nel corso del 2021 fatturi 20.000 euro, le spese automaticamente dedotte saranno pari al 22%, ovvero 4.400 euro. Mentre l’imposta sostitutiva si applicherà soltanto sul reddito imponibile, cioè sui rimanenti 15.600 (ovvero sul 78% – detto in gergo fiscale “coefficiente di redditività” – del fatturato totale), meno i contributi versati.
In base a questo conteggio, quindi, dovrai versare solamente un’imposta di circa 2.340 euro.
In più, se possiedi i requisiti per l’aliquota start-up, puoi beneficiare di un’ulteriore taglio delle imposte – dal 15% al 5% – per i primi cinque anni di attività. In tal caso, la somma dovuta scende a circa 780 euro.
Risparmiare sulle tasse è il desiderio di molti contribuenti, ma non è l’unico vantaggio offerto dal regime forfettario. Aderendo a questo regime, ad esempio, opererai in franchigia IVA (ovvero senza esporre l’IVA in fattura, né effettuare liquidazioni o altri adempimenti ad essa legati), non sarai soggetto a ritenuta d’acconto e sarai esonerato da:
- studi di settore;
- esterometro.
Anche la tua contabilità sarà “semplificata”, poiché non dovrai registrare le tue fatture, ma soltanto conservarle e numerarle con ordine progressivo. Ciò si traduce in minore stress per te, ma anche in costi più bassi per la gestione della tua Partita IVA da logopedista. Interessante, no? Clicca qui per scoprire di più sul regime forfettario.
Quanti contributi pagherò come logopedista?
L’ultimo degli adempimenti richiesti per aprire Partita IVA consiste nell’iscrizione alla propria Cassa di Previdenza. Purtroppo, come abbiamo anticipato, pur facendo riferimento ad una specifica regolamentazione e ad un Albo Professionale, il logopedista non ha ancora una Cassa riservata, per cui è tenuto ad iscriversi ed a versare i suoi contributi previdenziali alla cosiddetta Gestione Separata INPS.
A quanto ammontano? I contributi per il logopedista sono pari al 25,72% del reddito imponibile e, per chi ha scelto di adottare il regime forfettario, costituiscono l’unica spesa deducibile dal fatturato complessivo.
Conclusioni
Per concludere, aprire Partita IVA da logopedista è il modo migliore per iniziare una nuova “avventura” a livello professionale. Potrai avviare uno studio tutto tuo, offrire la tua consulenza ad aziende, cooperative e associazioni o, ancora, collaborare con altri professionisti del settore sanitario.
Per cominciare senza troppe preoccupazioni o spese eccessive, poi, basta scegliere il servizio giusto: per i liberi professionisti con Partita IVA come te c’è Fiscozen, che ti aiuta ad avviare la tua attività a costo zero e ti assiste nella gestione di tutti gli adempimenti ad un prezzo davvero imbattibile. Ovunque ti trovi, dal tuo PC o tramite smartphone, puoi accedere ad una piattaforma facile ed intuitiva, attraverso la quale puoi monitorare l’andamento dei tuoi guadagni, controllare le prossime scadenze e visionare la previsione delle tasse e dei contributi.
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