Partita IVA sviluppatore web: come aprire e quanto costa?

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Chi è lo sviluppatore?

Lo sviluppo tecnologico ha imposto prepotentemente sul mercato del lavoro nuove esigenze e nuove figure professionali. Internet è diventato una necessità, telefoni e computer sono sempre più presenti nella nostra vita quotidiana, mentre app e software ci accompagnano in tante operazioni ed attività che, un tempo, si svolgevano solo “in presenza”. Cercare un ristorante, prenotare un volo, inviare una somma di denaro, acquistare un regalo per il partner: per queste e per tante altre azioni, esistono oggi applicazioni create apposta per farci risparmiare tempo, grazie alle quali non dobbiamo neppure uscire di casa, in quanto ci basta cliccare su PC o smartphone.

In una società simile, è chiaro che uno sviluppatore di app e software trovi sempre più spazio. Del resto, è sufficiente dare un’occhiata agli annunci di lavoro o alle figure ricercate dalle stesse aziende, per notare che di opportunità, per chi possiede competenze e strumenti giusti, ve ne sono davvero tantissime!

Come divento sviluppatore freelance?

Come abbiamo detto, per uno sviluppatore, oggigiorno, non mancano di certo le occasioni per trovare un buon impiego. Sono moltissime le aziende e gli enti che necessitano di una nuova app per i servizi online o di un software gestionale per organizzare il workflow, ma nonostante ciò c’è chi preferisce lavorare come freelancer, e cioè aprendo la Partita IVA da sviluppatore e mettendosi, quindi, totalmente in proprio.

Perché prediligere questa modalità?

I motivi possono essere diversi: maggiore autonomia nella scelta degli orari e del luogo di lavoro, possibilità di concordare il compenso a seconda del servizio, indipendenza rispetto ai singoli committenti. Detto altrimenti, aprendo Partita IVA come sviluppatore, non sarai un semplice impiegato, ma sarai inquadrato come libero professionista, per cui nulla ti vieterà di collaborare con più aziende, né di operare anche con clienti esteri.

Certo, ogni scelta ha anche degli aspetti meno vantaggiosi, come il dover provvedere da sé al pagamento delle imposte e dei contributi. Tuttavia, in compenso, c’è la libertà di pianificare in prima persona la propria carriera!

Come apro Partita IVA da sviluppatore?

Se desideri aprire Partita IVA come sviluppatore, certamente possiedi già un’ottima padronanza degli strumenti informatici. Ecco perché, per la gestione degli adempimenti fiscali, vogliamo consigliarti un servizio online molto conveniente e adatto alle tue esigenze, ovvero Fiscozen: l’alleato perfetto per chi lavora freelance.

Compila subito il form con i tuoi dati e un consulente Fiscozen ti contatterà prima possibile, per aiutarti nell’apertura della Partita IVA da sviluppatore e indirizzarti nelle scelte che dovrai effettuare!

Codice ATECO da sviluppatore: quale scegliere?

Una delle principali scelte riguarda il Codice ATECO da associare alla tua Partita IVA da sviluppatore, dal quale dipende la “porzione” di reddito su cui andrai a pagare imposte e contributi.

Il codice consigliato per la tua attività è: 62.01.00 – Produzione di software non connesso all’edizione.

Con questo Codice ATECO, potrai svolgere le seguenti prestazioni:

  • progettazione struttura e contenuti e/o compilazione codici informatici per la creazione e implementazione di: software di sistema e applicazione di software (inclusi aggiornamenti), database, pagine web;
  • personalizzazione di software, es. modifica e configurazione di applicazioni esistenti, in modo che risultino funzionali all’ambiente del sistema informativo dei clienti.

Pertanto, potrai tranquillamente collaborare con aziende, negozi, brand, ecc. per la creazione di programmi ed applicazioni, nonché del loro sito web, ed essere inquadrato fiscalmente come libero professionista.

Il regime forfettario per sviluppatori informatici

Aprire Partita IVA come sviluppatore di software non deve spaventarti più di tanto, poiché esiste un regime fiscale agevolato che ti permette di risparmiare sulle tasse, specialmente durante i tuoi primi anni di attività.

Si tratta del regime forfettario, che prevede una tassazione pari al 5% del reddito imponibile per i primi cinque anni (per chi possiede i requisiti per l’accesso all’aliquota start-up), per poi passare al 15% a partire dal sesto.

Per poter usufruire del regime forfettario, è necessario, innanzitutto, rispettare la soglia massima di ricavi e compensi, fissata a 65.000 euro, ed il limite per i redditi da lavoro dipendente e assimilati, ovvero 30.000 euro.

Un altro aspetto importantissimo del regime forfettario riguarda la deduzione delle spese, che avviene solamente su base forfettaria. Detto in altri termini: invece di sottrarre, voce per voce, tutti i costi professionali che hai sostenuto durante l’anno, dovrai dedurre solo la percentuale prevista per il tuo Codice ATECO (ovvero il 33%).

Dunque, per fare un piccolo esempio, su un fatturato complessivo di 10.000 euro, la quota dedotta per le spese corrisponde a 3.300 euro. Mentre sui rimanenti 6.700 euro – e cioè sul tuo reddito imponibile, pari al 67% – saranno calcolati sia l’imposta sostitutiva (con aliquota al 15% o al 5%), sia i contributi previdenziali.

Ricordiamo, inoltre, che il regime forfettario offre la grande possibilità di operare in franchigia IVA: un vero e proprio “toccasana” per le finanze dei giovani professionisti! Il motivo è semplice: non dovendo applicare un’imposta del 22% sulle tariffe, i tuoi committenti risparmieranno e saranno invogliati a ricontattarti in futuro!

I vantaggi proseguono con l’esonero dagli studi di settore, dalla tenuta dei registri contabili e dai vari adempimenti inerenti all’IVA (es. liquidazione, dichiarazione annuale, ecc.). Di conseguenza, gestire la tua Partita IVA da sviluppatore è più semplice ed anche il costo dell’assistenza fiscale – specialmente se ti abboni a Fiscozen – risulta più abbordabile.

Gestione separata INPS: quanti contributi pagherò?

Come anticipato, per avere un’idea chiara dei costi, oltre all’imposta sostitutiva tipica del regime forfettario, bisogna considerare anche i contributi previdenziali. In Italia, infatti, è obbligatorio iscriversi alla propria cassa di previdenza (che, nel caso degli sviluppatori, è la Gestione Separata INPS) e provvedere al versamento in base alle regole e aliquote da essa indicate. Nello specifico, aprendo Partita IVA come sviluppatore, sarai associato ai “professionisti senza cassa” iscritti alla GS, che pagano un contributo pari al 26,23% del reddito imponibile.

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Scritta da un nostro Autore

francesca_noroles

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