I costi annuali della Partita IVA si dividono tra:
- Costi fissi
- Costi variabili
Nei costi fissi troviamo:
- Costi di apertura della Partita IVA
- Costi di mantenimento
L’apertura di una Partita IVA non comporta alcun costo, a meno che non si decida di aprire una ditta individuale. Tuttavia, ci sono una serie di altri costi per il suo mantenimento, come il costo del commercialista.
Invece i costi variabili riguardano:
- Tasse
- Contributi
Le tasse da versare dipendono dal regime fiscale di riferimento e quindi variano tra:
- Regime forfettario
- Regime ordinario
Coloro che hanno una Partita IVA ordinaria dovranno pagare l’IRPEF, un’imposta progressiva che presuppone un’aliquota minima del 23% e un’aliquota massima del 43%.
Invece, i lavoratori autonomi che hanno aderito al regime forfettario potranno godere di una tassazione agevolata al 15%, che scende ulteriormente al 5% per i primi 5 anni per le nuove attività.
A tali costi si aggiungono i contributi previdenziali che variano in funzione che il libero professionista sia:
- Artigiano
- Commerciante
- Professionista con cassa previdenziale
- Professionista senza cassa previdenziale
Gli artigiani e commercianti pagano due tipologie di contributi:
- Fissi, indipendentemente dai ricavi conseguiti
- Percentuali, variabili sulla quota di ricevi eccedente il minimale
Invece, i professionisti si dividono tra:
- Lavoratori autonomi con cassa previdenziale, che pagano i contributi in base a come viene stabilito dalla cassa stessa
- Lavoratori autonomi senza cassa previdenziale, che devono iscriversi alla gestione separata INPS e sono assoggettati ad un’aliquota del 26,07%
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