Quali sono le regole per mantenere il regime forfettario se lavoro anche come dipendente?

Leggi l'articolo o risolvi ogni dubbio con una consulenza senza impegno su misura.

+300.000 Consulenze gratuite effettuate. Richiedi la tua:

Form_2023
check-double-line
Questa è una guida verificata

Per mantenere la tua partita IVA all’interno del regime forfettario se hai anche un lavoro dipendente, la tua RAL deve rimanere al di sotto dei 30.000€.

In questa cifra rientrano anche eventuali bonus e premi di produzione.

A prescindere dal lavoro dipendente, per rimanere all’interno del regime forfettario devi avere:

  • incassi totali annui al di sotto di 85.000€
  • residenza o sede legale in Italia
  • non aderire contemporaneamente ad altri regimi speciali IVA, come ad esempio quelli delle agenzie di viaggio o delle tabaccherie
  • nessuna partecipazione in società di persone, anche se familiari
  • nessuna quota di maggioranza in società di capitali che operano nello stesso settore in cui lavori con la tua Partita IVA individuale
  • compensi totali annui che versi ad eventuali collaboratori, al di sotto dei 20.000€

Se perdi uno di questi requisiti, esci dal regime agevolato e passi al regime ordinario, in cui paghi l’IRPEF con il sistema degli scaglioni progressivi di reddito e percentuali di tassazione che vanno dal 23% al 43%. Questo può succedere in momenti diversi:

  • immediatamente, se i tuoi incassi superano i 100.000€ e devi:
    • applicare l’IVA su tutte le fatture che emetti da quel momento in poi
    • pagare l’IRPEF sull’incasso di tutto l’anno
  • a partire dall’anno successivo: se i suoi incassi sono tra 85.000,01€ e 99.999,99€ oppure se perdi uno degli altri requisiti

Applicando il regime forfettario dovrai pagare una percentuale del 15% o del 5% per i primi 5 anni se hai avviato una nuova attività. 

L’importo su cui vengono calcolate le tasse viene individuato grazie ad una percentuale chiamata coefficiente di redditività, ad esempio nel caso dell’attività di architetto è del 78%, e si applica sul totale dei compensi incassati. 

Dovrai quindi calcolare le tasse solo su quella parte dei tuoi incassi.

Ad esempio, se hai incassato 30.000€ la somma su cui calcolare le tasse sarà pari a 23.400€ (30.000€ x 78%) i restanti 6.600€ (il 22%) vengono considerati come spese forfettarie.

Ad esempio Laura è un’architetta in regime forfettario al suo secondo anno di Partita IVA quindi paga il 5% di tasse. Il suo incasso totale annuo è stato di 45.000€ e lo scorso anno aveva versato contributi per 3.000€. Il calcolo delle sue tasse sarà:

  • imponibile: (45.000€ x 78%) – 3.000€ = 32.100€
  • tasse 32.100€ x 5%= 1.605€

Per conoscere nel dettaglio tutti i vantaggi del regime forfettario, il commercialista è il professionista giusto a cui rivolgerti.

Puoi ricevere una consulenza fiscale gratuita e senza impegno con un esperto Fiscozen compilando il form qui sotto.

icon
Questa è una guida verificata
Tutti i nostri articoli vengono scritti, controllati e verificati dai nostri consulenti ed esperti fiscali per assicurarti la massima affidabilità e chiarezza.

Scritta da un nostro Autore

gaia_noroles

Controllata da un Esperto Fiscale

gaetano_noroles

Fiscozen S.p.A. · Via XX Settembre 27 · 20123 Milano · P.IVA 10062090963