In breve
In questo articolo vedremo cosa si intende per scaricare le spese e quali si possono scaricare in regime forfettario. Qui sotto trovi un riassunto di tutte le informazioni ma, se preferisci andare nel dettaglio, puoi leggere ogni capitolo scorrendo in basso.
Comprendere bene lo scarico delle spese ti permette di gestire con maggiore consapevolezza le finanze della tua attività e sapere quanto denaro hai a disposizione per evitare sorprese.
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Se vuoi sapere quali spese sono scaricabili in forfettario, sappi che scaricare può significare dedurre e detrarre
Deduci una spesa quando la sottrai al totale degli incassi per abbassare la base di calcolo delle tasse. Detrai una spesa quando la sottrai dalle tasse già calcolate.
Con il regime forfettario non puoi dedurre né detrarre nessuna spesa
Questo perché i costi dell’attività vengono stimati tramite un valore percentuale associato ad ogni tipologia di attività, detto coefficiente di redditività.
Per trovare il coefficiente di redditività devi conoscere il tuo ATECO, cioè la sequenza di 6 cifre che serve per identificare l’attività che svolgi.
Per individuare le spese forfettarie e di conseguenza i tuoi profitti devi conoscere il tuo coefficiente di redditività
Ad esempio, per i social media manager è del 78%. Significa che per ogni 100€ che incassi, 78€ sono il profitto su cui si calcoleranno le tasse e i restanti 22€ sono considerati spese forfettarie, anche se non le hai sostenute veramente
L’unica quota che si può sottrarre nel regime forfettario è quella dei contributi previdenziali
I contributi non sono considerati spese ma costi obbligatori per la tua attività e per quello si dice che non scarichi nessuna spesa.
Nel calcolo della base imponibile, ovvero la quota su cui poi si calcolano le tasse, si prendono in considerazione i contributi relativi all’anno precedente, e quindi già versati. Il calcolo diventa
incassi totali x coefficiente di redditività – contributi dell’anno precedente
Nell’esempio di prima, quindi, per un social media manager che ha incassato 20.000€ e ha versato 4.000€ di contributi la base imponibile è 11.600€ ovvero 20.000€ x 78% – 4.000€
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Spese scaricabili: che differenza c’è tra le deducibili e le detraibili?
Per capire quali sono le spese scaricabili, devi sapere che il termine scaricare può significare dedurre o detrarre
Deduci una spesa quando la sottrai dal totale degli incassi per abbassare la base di calcolo delle tasse. Detrai una spesa quando la sottrai dalle tasse già calcolate.
Una spesa è deducibile quando la puoi sottrarre dai tuoi incassi
Ad esempio, se hai incassato 30.000€ e hai avuto spese deducibili per 10.000€, pagherai le tasse su 20.000€, quindi sulla differenza tra 30.000€ e 10.000€.
Puoi dedurre le spese solo in alcuni casi
Potrai farlo se sei un lavoratore dipendente, pensionato o disoccupato. Se hai la Partita IVA, invece, puoi dedurre le spese solo se sei in regime ordinario.
Per essere considerate deducibili con la tua Partita IVA, le spese devono avere 3 caratteristiche
La prima è che devono essere legate allo svolgimento della tua attività. Questo vuol dire, ad esempio, che puoi dedurre il costo dell’auto se questa ti serve per svolgere il tuo lavoro.
Il secondo requisito è che le spese devono essere dimostrabili da una fattura o da un tracciamento del pagamento.
L’ultimo requisito è che la spesa abbia un costo ragionevole in base al prodotto acquistato.
Le spese detraibili, invece, sono quelle che vanno a ridurre le tue imposte. Puoi detrarre solo una percentuale delle spese rispettando minimali e massimali
Questi vengono chiamati franchigie. Ad esempio, puoi detrarre il 19% di spese mediche per la quota che supera 129,11€. Se hai una spesa medica di 500€, puoi detrarre il 19% di 370.89€ ovvero 500€ tolti 129,11€.
Nel caso di donazioni ad onlus, associazioni di volontariato, enti del terzo settore e partiti politici potrai invece detrarre dal 26% al 35% fino ad un massimo di 30.000€.
Non dovrai rispettare alcuna franchigia se acquisti strumenti e strutture per migliorare l’autosufficienza di persone con disabilità. In questo caso, potrai detrarre il 19% senza spese minime.
Potrai detrarre le spese solo in 3 casi
Se sei un lavoratore dipendente con un reddito che supera 8.000€ annui, se sei un pensionato con una pensione che supera i 7.500€ annui e se hai la Partita IVA in regime ordinario.
Per poter detrarre le spese, devi effettuare il pagamento con un metodo tracciabile come carta di credito o bonifico
L’unica eccezione è legata ad alcune spese mediche che possono essere detratte anche se pagate in contanti.
Possiamo aiutarti gratuitamente a capire quali spese puoi dedurre o detrarre le spese
Un esperto studierà il tuo caso nello specifico e ti aiuterà a scaricare le spese nel modo corretto.
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Spese scaricabili in regime forfettario: quali sono?
In regime forfettario non potrai scaricare le tue spese, ma potresti comunque pagare meno
Questo perché in forfettario non sei tu a dire allo stato quante spese hai dovuto sostenere, ma è lui che assegna ad ogni tipologia di attività un valore percentuale per calcolare le spese da dedurre.
Le spese così calcolate sono sottratte automaticamente dalla base di calcolo delle tasse, sia che tu abbia le effettivamente sostenute oppure no.
Il valore delle tue spese è definito da una percentuale che si chiama coefficiente di redditività
Questa è diversa in base all’attività che svolgi e identifica la parte dei tuoi incassi sui cui pagherai le tasse.
Ad esempio, per i social media manager il coefficiente di redditività è 78% e per gli e-commerce è 40%. Di conseguenza, per un social media manager la percentuale delle spese è 100% – 78%, quindi 22%, mentre per un e-commerce è 60%, pari a 100% – 40%.
Quindi se sei un social media manager in regime forfettario, il tuo coefficiente di redditività è 78%. Questo vuol dire che se incassi 1.300€, paghi le tasse e i contributi solo su 1.014€, cioè il 78% di 1.300€.
Se invece hai un e-commerce, il tuo coefficiente è 40%. Questo vuol dire che se incassi 1.300€, pagherai tasse e contributi solo sul 40% di 1.300€, quindi su 520€.
L’unica quota che puoi scaricare in regime forfettario è quella dei contributi già versati
Questo perché non sono visti come spese, ma come costi obbligatori per la tua attività.
Nel calcolo della base imponibile, ovvero la quota su cui poi si calcolano le tasse, si prendono in considerazione i contributi relativi all’anno precedente, e quindi già versati. Il calcolo quindi diventa:
incassi totali x coefficiente di redditività – contributi dell’anno precedente
Ad esempio, sei un social media manager al suo secondo anno di attività. Nel 2023 hai versato 10.000€ di contributi riferiti al 2022 e, sempre nel 2023, hai incassato 40.000€. Nel tuo caso il coefficiente di redditività, quindi la percentuale dei tuoi incassi sulla quale devi pagare le tasse, è 78%.
Per prima cosa, devi calcolare il 78% di 40.000€, quindi 31.200€. Da questo importo dovrai poi sottrarre i contributi già versati, quindi i 10.000€.
La base su cui calcolerai le tasse è quindi 21.200€, pari al 78% di 40.000€ meno 10.000€.
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Un esperto fiscale può aiutarti a capire cosa puoi sottrarre prima del calcolo delle tasse.
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Calcolo tasse in forfettario: come si fa?
Per trovare le tasse da pagare, dovrai applicare alla base di calcolo la percentuale del 5% o del 15%.
Il forfettario ti permette di pagare il 15% di tasse o il 5% per i primi 5 anni se la tua attività rispetta alcuni requisiti che le la identificano come una startup.
Se accedi all’agevolazione per le startup, a partire dal sesto anno pagherai il 15% di tasse. In caso contrario, pagherai il 15% da subito.
I requisiti per pagare solo il 5% di tasse sono 3
Il primo è che la tua attività non può essere una semplice continuazione del lavoro che facevi prima, come dipendente o come autonomo, per lo stesso datore di lavoro. L’unica eccezione a questa regola è se l’attività precedente era un praticantato, che è obbligatorio per alcune professioni come l’avvocato, il notaio o il medico.
Il secondo requisito è che nei 3 anni precedenti non puoi essere stato titolare di Partita IVA individuale. Infine, l’ultimo requisito è che puoi proseguire l’attività già avviata da qualcun altro, a patto che lui non abbia superato gli 85.000€ di incassi annui.
Ecco un esempio di calcolo delle tasse in regime forfettario al 5%
Andrea è un social media manager in regime forfettario al secondo anno di attività che ha diritto all’agevolazione delle tasse al 5%. Ha incassato 20.000€, il suo coefficiente di redditività è 78% e ha pagato 2.000€ di contributi.
Calcolerai le tasse su 13.600€ ovvero il 78% di 20.000€ tolti 2.000€
Le tasse che deve versare sono pari a 680€, ovvero il 5% di 13.600€
Ecco un esempio di calcolo delle tasse in regime forfettario al 15%
Luca è un copywriter in regime forfettario da 10 anni, quindi paga il 15% di tasse. Ha incassato 20.000€, il suo coefficiente di redditività è 78% e ha pagato 2.000€ di contributi.
Anche in questo caso, calcolerai le tasse su 13.600€ ovvero 20.000€ x 78% – 2.000€
Le tasse che deve versare sono pari a 2.040€, che corrispondono al 15% di 13.600€.
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Un nostro esperto ti aiuterà a calcolare le tasse e potrà anche farlo al posto tuo.
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