Se sei un lavoratore autonomo o un libero professionista puoi concordare con il tuo cliente quello che viene detto “rimborso spese forfettario” che ti permette di ricevere un rimborso di spese non documentate del valore di:
- 75% della quota totale che hai speso, in questo modo quindi il 25% delle spese rimane a carico tuo
- un importo comunque inferiore al 2% del totale dei compensi che ricevi durante l’anno
Le spese non documentate sono tutte quelle spese che non hanno una documentazione fiscale allegata, ad esempio se ti sei dimenticato di chiedere la fattura o se hai perso lo scontrino.
Utilizzando il rimborso spese forfettario, sarai tu a sostenere le spese e poi inserirai il loro valore in fattura, da far pagare al tuo cliente.
Le tue spese così diventano parte del reddito su cui dovrai calcolare:
- tasse
- eventuale ritenuta d’acconto, se hai la Partita IVA in regime ordinario e vendi ad un’altra attività non forfettaria
- eventuale IVA, se sei titolare di Partita IVA in regime ordinario
- eventuale contributo integrativo, se sei un professionista iscritto ad una cassa privata
Ad esempio, se sei un giornalista in regime ordinario, devi chiedere un compenso da 500€ e hai avuto spese non documentate per 100€, la tua fattura sarà:
- Compenso: 500€
- Rimborso spese forfettario 75%: 75€
- Ritenuta d’acconto 20%: -115€
- IVA 22%: 126,5€
- Contributo integrativo INPGI 4%: 23€
- Totale da pagare: 609,5€
Per conoscere nel dettaglio come gestire le spese della tua attività al costo più basso, il commercialista è il professionista giusto a cui rivolgerti.
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