Elisa dal Lago Maggiore porta l’arte della ceramica nel mondo

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Giovani e artigianato sembrano due mondi lontani, anzi lontanissimi.

In anni in cui il digitale pare essersi insediato nelle pieghe più profonde della nostra vita, la manualità rimane relegata a mondi passati.

Eppure oggi moltissimi giovani riscoprono la bellezza di realizzare qualcosa di materico e reale, vivo e trasformarlo in un lavoro vero fuori dai soliti stereotipi e luoghi comuni. Un impegno che nasce da professionalità e passione che si fondono come in una danza che non lascia spazio al fallimento.

Ed è un po quello che vogliamo raccontarvi oggi. Una storia che si snoda tra i colori della ceramica e quella creatività tutta italiana che contraddistingue il nostro paese. Vogliamo parlarvi di Elisa Castelletta, una giovane designer che ha fatto dello “slow living” il fondamento del suo lavoro. 

Entrando nel suo laboratorio a Taino, piccolo paesino del nord Italia incastonato tra colline morbidissime, si avverte questo senso di poesia e di colore, che passa dalle sue mani agli oggetti che crea ogni giorno.

 

 

Il gusto italiano che si mescola uniforme ad un’estetica che arriva dal nord Europa. I colori di Elisa arrivano dalla lontana Danimarca, dove trascorre la sua adolescenza e sviluppa il senso dello slow living, un vivere in maniera morbida, come le forme dei suoi oggetti. Torna a Milano con questo bagaglio di storie e sensazioni e si laurea alla Naba dove dal puro prodotto industriale si sposta verso l’ artigianalità, impara ad amare il torchio e le attese dettate dal tempo di asciugatura che poco hanno a che fare con i ritmi frenetici in cui viviamo oggi. 

Angelo Zito diventa il suo maestro e insieme si avvicinano, definitivamente, al mondo lento della ceramica artistica. E arriviamo così a Ceceramic, il suo primo progetto, che si basa sulla produzione di piccole serie di oggetti di uso quotidiano, che si parlano, si abbracciano tra colori uniformi e forme leggere. La sua missione è dare valore alla lentezza, alla semplicità, al fatto a mano.

Milan Ceramic Workshop Artist Studio Photography

Il tornio diventa il centro del suo lavoro e della sua produzione. Oggetti d’uso in gres, funzionali ma belli, che diventano protagonisti e non semplici surrogati di quotidianità. 

Un lavoro costante di ricerca che come racconta Elisa serve a “sperimentare con l’argilla e vivere in pieno l’esperienza della materia”, tanto da diventare un corso didattico aperto a chi vuole sperimentare, creare e avvicinarsi a questo mondo, direttamente dal suo laboratorio dalle curve morbide.

“L’equilibrio è quello che mi affascina di più. Equilibrio che nasce tra la libertà di poter sperimentare le mie idee e la pazienza necessaria per poter vederne i risultati. La lentezza è necessaria per realizzare qualcosa di bello”

Elisa ci parla della sua Ceramic Experience in maniera molto energica e anche il modo di comunicarlo non è banale. La lentezza del suo lavoro deve passare tra la velocità dei social network e del sito, dove non solo vende i prodotti e gestisce tutto in autonomia, ma diventano anche i luoghi di racconto dei suoi workshop dove il prodotto è assoluto protagonista e si racconta appunto dalle esperienze degli altri ed il valore dell’artigianato passa dagli occhi di chi si sporca le mani tra colori e terracotta.


Ma è forse uno l’ingrediente che più degli altri si affaccia prepotente in tutta la storia di Elisa: l’ambizione. L’ambizione dell’essere in proprio per poter gestire il tempo, i sogni, il lavoro quotidiano, sperimentando senza regole fisse, creando prodotti nuovi e studiando nuove forme di comunicazione per promuoverli:

 

“Mi piace l’idea di poter dettare il ritmo secondo le mie esigenze. Posso iniziare collaborazioni, sperimentare o aumentare il ritmo senza dover chiedere il permesso a nessuno”

 

Elisa Castelletta ritrattoUn sogno concreto che non ha coinvolto solo Elisa ma anche la famiglia e gli amici, specie in quei momenti che hanno necessitato di più impegno, tenacia e un pizzico di fortuna che non guasta mai. Elisa ci parla quasi commossa, o forse è solo entusiasmo reale quello che traspare dai suoi occhi quando si parla di futuro. 

Perché il suo futuro è già concreto, certamente con le fragilità di doversi reinventare ogni giorno, stare al passo del mondo ma anche di se stessi, in una corsa continua e ambiziosa verso la qualità.

“A chi vuole iniziare un lavoro artigianale suggerisco di investire nell’apprendimento e nella comunicazione. Realizzare un prodotto d’eccellenza artigianale è solo metà del lavoro, il resto è passione e voglia di mettersi in gioco.”

Ci salutiamo con un grande senso di soddisfazione, per una storia giovane, che racconta di una ragazza impegnata con tutta se stessa nel realizzare quello che per lei oggi è il senso vero del creare bellezza.

Ambizione e coraggio sembrano riecheggiare tra i vasi ancora da cuocere e i centinaia di pennelli sparsi sul tavolo centrale: il made in Italy autentico che vive dietro a tanti piccoli laboratori come questo, orgoglio oltre che grande risorsa per guardare al futuro di tutti con occhi diversi.