Aprire la Partita IVA come libero professionista: come fare e quanto costa?

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In breve

In questo articolo vedremo come avviare una Partita IVA da libero professionista. Qui sotto trovi un riassunto delle informazioni ma, se preferisci andare nel dettaglio, puoi leggere ogni capitolo scorrendo in basso.

Scegliere di aprire la Partita IVA come libero professionista è un grande passo e fare le scelte giuste all’inizio può fare la differenza per portare la tua attività verso il successo.

Il commercialista può guidarti nelle scelte più vantaggiose per la tua attività e, se vuoi, puoi ricevere una consulenza fiscale gratuita e senza impegno compilando il form in cima alla pagina.

Puoi aprire la Partita IVA come libero professionista se svolgi un’attività intellettuale

Fanno parte di questa categoria attività come quelle di avvocati, medici e commercialisti e anche molte attività nate con il digitale come copywriter, web designer e social media manager.

Per prima cosa devi trovare il tuo codice ATECO 

È un codice di 6 cifre che indica con esattezza che tipo di attività svolgi. Ad esempio per i social media manager è 73.11.01 – ideazione campagne di marketing mentre per gli avvocati è 69.10.10 – attività degli studi legali

Poi devi scegliere il tuo regime fiscale ovvero l’insieme di regole che determina quante tasse pagherai

In regime ordinario paghi l’IRPEF con il metodo degli scaglioni progressivi di reddito. Devi trovare la base di calcolo sottraendo dal totale dei tuoi incassi le spese che hai sostenuto e i contributi versati. Devi poi suddividere questa quota in blocchi, detti scaglioni, e su ciascuno applicare una percentuale di tassazione via via più alta che può essere 23%, 35% o 43%.

In regime forfettario invece, la base di calcolo delle tasse si trova moltiplicando i tuoi incassi per un valore percentuale legato al codice ATECO. Alla quota trovata devi applicare la percentuale del 15% oppure del 5% se hai i requisiti per accedere al regime di startup.

Avrai anche bisogno di iscriverti ad una cassa o gestione previdenziale per versare i contributi

Se sei iscritto ad un albo dovrai iscriverti alla tua cassa di categoria. Se non esiste un albo per la tua professione devi iscriverti alla gestione separata INPS.

Una volta raccolte queste informazioni, dovrai inserirle nel modello AA9/12

È la pratica che ti permette di aprire la tua Partita IVA come libero professionista. Se la fai da solo è gratis, altrimenti puoi farti aiutare da un esperto come il commercialista e pagare la sua parcella.

Possiamo aiutarti gratuitamente a raccogliere tutti i documenti per iniziare

Un esperto fiscale può chiarire i tuoi dubbi su ogni passaggio e può anche fare tutto al posto tuo.

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Essere libero professionista: cosa significa?

Essere libero professionista significa avere un’attività autonoma e svolgere un lavoro di tipo intellettuale

Per attività intellettuale si intendono quelle che hanno come elemento centrale le tue conoscenze. Si tratta ad esempio di attività come il medico, l’avvocato, l’ingegnere, il giornalista, il copywriter. 

Non per tutte le attività è così chiara la distinzione: se ad esempio sei un fotografo, potresti essere un libero professionista oppure una no, a seconda delle caratteristiche specifiche del tuo lavoro.

Se lavori solo su commissione, scattando fotografie per matrimoni, fiere o altri tipi di eventi, puoi essere un libero professionista. Non puoi essere un libero professionista invece se svolgi la tua attività di fotografo con un approccio imprenditoriale, ad esempio se decidi di aprire un negozio di fotografia con un piccolo studio fotografico in cui accogliere clienti per gli shooting e vendere stampe delle tue fotografie su carta, tela, magliette e cuscini.

Se la tua attività non è di tipo intellettuale, potrebbe essere commerciale o artigianale

Fanno parte di queste categorie ad esempio i negozi, gli e-commerce o i ristoranti, che sono attività basate sullo scambio di beni e servizi, oppure attività come il parrucchiere, il sarto o l’idraulico, che sono basate sul lavoro manuale.

Queste attività possono una gestione più complessa perché a volte richiedono delle autorizzazioni per essere aperte. Ad esempio, se hai un ristorante devi essere in regola con l’ufficio di igiene e ricevere ispezioni regolari da parte dell’ASL.

Questo aumenta anche i costi e il tempo che devi dedicare agli aspetti burocratici.

È importante sapere se sei un libero professionista perchè cambiano i costi di apertura e gestione della tua attività

Se sei libero professionista, non hai l’obbligo di iscriversi alla camera di commercio, non hai l’obbligo di avere una PEC e una firma digitale e non devi inviare la SCIA. 

Questi quattro aspetti hanno dei costi e, come libero professionista, non devi sostenerli. Questo significa che scegliere la tipologia di attività giusta può farti risparmiare.

Come libero professionista cambiano anche i contributi che devi versare. A seconda della tua cassa potresti non avere contributi fissi e di conseguenza meno scadenze da rispettare.

Possiamo aiutarti gratuitamente a capire se puoi svolgere la tua attività come libero professionista

Se sei in dubbio e vuoi sapere con certezza se l’attività che vuoi svolgere sia da libero professionista, un consulente fiscale può chiarire i tuoi dubbi.

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Codice ATECO: cos’è e perché è importante per iniziare?

Il codice ATECO serve ad identificare in maniera univoca il tipo di attività che svolgi

Ad esempio l’attività di architetto ha il codice 71.11.00 mentre l’attività di muratore 43.39.01 Ogni attività ha degli obblighi differenti nei confronti dello stato ed è dunque essenziale avere il numero giusto. 

Determinerà in maniera ancora più specifica rispetto al tipo di attività gli obblighi, le pratiche e i costi che dovrai affrontare. 

Se ad esempio sei un architetto e dunque hai il codice 71.11.01 dovrai pagare i contributi in una certa quantità e in modo diverso rispetto ad un copywriter che ha invece il codice 74.90.99 e pagherà i contributi in quantità differente.

Influenza anche la quantità di spese che puoi considerare per abbassare la quantità di tasse da pagare. Vedremo più avanti in questo articolo in che modo ciò avviene.

Se svolgi diverse attività puoi avere più codici ATECO

Ad esempio se lavori sia come architetto che come muratore, puoi avere entrambi i codici con la stessa Partita IVA. Il numero massimo di codici ATECO che puoi avere è sei.

Per conoscere il tuo codice ATECO puoi utilizzare un servizio online

Esistono dei motori di ricerca come codiceateco.it nei quali inserendo una parola chiave puoi risalire al codice adatto alla tua attività.

Questo sistema funziona molto bene con le professioni tradizionali come l’idraulico. il medico e l’architetto ma non è adatto ad identificare le attività nate più di recente e con l’avvento del digitale.

Questo perché il sistema ATECO è stato aggiornato l’ultima volta nel 2007. Per le attività nate in seguito non esistono codici specifici ma è necessario individuare quelli più simili, a cui le nuove attività possono essere assimilabili.

Ad esempio, non esiste il codice ATECO per la professione di influencer ma si può utilizzare il codice 73.11.02 – conduzione di campagne di marketing e altri servizi pubblicitari.

Possiamo aiutarti gratuitamente a trovare il codice ATECO più adatto alla tua attività

Un nostro esperto può analizzare la tua situazione nello specifico e dirti quale sia per te il codice ATECO più corretto e, in caso ce ne sia più di uno, quale sia quello più vantaggioso.

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Tasse e regime fiscale: come capisco se pago il 5% di tasse o dal 23% in su?

Quando apri la tua Partita IVA, devi scegliere il regime fiscale ovvero l’insieme di regole che determinano quali e quante tasse pagherai

Hai due possibilità che sono il regime ordinario e il regime forfettario.

Con il regime ordinario pagherai l’IRPEF con il metodo degli scaglioni progressivi di reddito

Per prima cosa devi calcolare il tuo imponibile fiscale che corrisponde alla differenza tra gli incassi totali che hai ottenuto durante l’anno, le spese che hai sostenuto per la tua attività e i contributi che hai versato.

L’imponibile fiscale viene poi diviso in blocchi, detti scaglioni, e per ogni blocco paghi una percentuale sempre più alta di tasse, come in tabella:

Scaglione di reddito % IRPEF
fino a 28.000€ 23%
da 28.000,01€ a 50.000€ 35%
oltre 50.000,01€ 43%

Ad esempio se hai un imponibile di 30.000€ paghi 6.440€ di IRPEF per il primo scaglione, ovvero il 23% di 28.000€. I restanti 2.000€ per raggiungere i 30.000€ di imponibile appartengono al secondo scaglione, quindi pagherai altri 700€, ovvero il 35% di 2.000€.

In totale, quindi, pagherai 7.140€ di IRPEF, la somma di 6.440€ e 700€.

Con questo regime fiscale devi anche aggiungere l’IVA ai tuoi prezzi, farla pagare ai tuoi clienti e poi versarla allo stato. 

Con il regime forfettario paghi una flat tax che si chiama imposta sostitutiva

Questo regime fiscale ti permette di pagare il 15% di tasse o il 5% per i primi 5 anni se hai aperto una nuova Partita IVA. 

Per trovare l’imponibile fiscale, ovvero l’importo su cui calcolare le tasse devi moltiplicare i tuoi incassi per un coefficiente, detto di redditività, diverso in base al tuo codice ATECO.

Ad esempio, se hai incassato 20.000€ e il tuo coefficiente è 78%, pagherai le tasse su 15.600€, quindi il 78% di 20.000€.

Con questo regime fiscale non dovrai applicare l’IVA sui tuoi prezzi. Questo ti permette di abbassarli ed essere più competitivo rispetto alla concorrenza oppure puoi scegliere di mantenere i tuoi prezzi in linea con il mercato ed avere guadagni più alti.

Possiamo aiutarti gratuitamente a capire come pagare solo il 5% di tasse 

Un consulente fiscale può studiare la tua attività nello specifico e dirti se hai i requisiti per accedere a questa agevolazione.

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Contributi previdenziali: quali si pagano da libero professionista?

Quando apri un’attività come libero professionista, una delle tue nuove responsabilità è quella di versare i contributi previdenziali obbligatori

I contributi sono una quantità di denaro che devi versare al tuo ente previdenziale di riferimento. In cambio ottieni prestazioni previdenziali come la pensione di vecchiaia e il sussidio di maternità.

Se sei un libero professionista iscritto ad un albo o ordine professionale che ha creato una cassa previdenziale privata, dovrai iscriverti alla tua cassa di riferimento

Ad esempio gli avvocati devono iscriversi alla cassa forense, i medici e gli odontoiatri devono iscriversi ad ENPAM, i giornalisti devono iscriversi ad INPGI.

Dovrai versare i contributi secondo le regole della tua cassa. Per ognuna sono diverse ma in genere dovrai versare tre tipi di contributi: oggettivo, che serve per la tua pensione, integrativo, che serve per finanziare la cassa, di maternità, che serve per sostenere le colleghe che scelgono di avere un figlio.

Le casse professionali sono 23

Professionisti Cassa professionale
addetti e impiegati in agricoltura fondazione ENPAIA
agenti e rappresentanti di commercio fondazione ENASARCO
agenti spedizionieri e corrieri fondazione FASC
attuari, chimici, dottori agronomi, dottori forestali, geologi EPAP
avvocati Cassa Forense
biologi ENPAB
consulenti del lavoro ENPACL
dottori commercialisti CNPADC
farmacisti ENPAF
geometri CIPAG
giornalisti INPGI
infermieri ENPAPI
ingegneri e architetti liberi professionisti Inarcassa
notai Cassa nazionale del notariato
medici e odontoiatri fondazione ENPAM
periti industriali e periti industriali laureati EPPI
psicologi ENPAP
ragionieri e periti commerciali CNPR
veterinari ENPAV

Se sei un libero professionista e per la tua attività non esiste una cassa professionale privata o non hai i requisiti per accedere, devi iscriverti alla gestione separata INPS

Dovrai versare i contributi in proporzione a quanto guadagni. La quota da versare cambia ogni anno e per il 2024 è il 26,07% della differenza tra incassi e spese.

Possiamo aiutarti gratuitamente a capire qual è la tua cassa e calcolare quanti contributi devi versare

Un consulente fiscale può studiare la tua situazione nello specifico, dirti a quale cassa o gestione ti devi iscrivere e aiutarti a può anche calcolare quanti contributi dovrai versare.

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Pratiche e costi: quali sono per iniziare?

Per aprire la tua Partita IVA come libero professionista devi utilizzare il modello AA9/12

Dovrai compilarlo inserendo i tuoi dati personali come nome e cognome e codice fiscale, e anche i dati relativi alla tua nuova attività come l’indirizzo in cui avrà sede e il codice ATECO.

Nel modello dovrai indicare anche se vuoi aderire al regime forfettario, compilando la sezione dedicata ai regimi fiscali agevolati. Se scegli il regime ordinario dovrai lasciarla bianca.

Quando tutto è pronto, devi riconsegnare il modello all’agenzia delle entrate e lo puoi fare online, caricandolo direttamente sul sito, inviandolo per posta raccomandata oppure consegnandolo a mano in uno degli uffici dell’agenzia.

Devi anche iscriverti alla tua cassa previdenziale o alla gestione separata INPS

Potrai farlo contattando direttamente l’ente previdenziale oppure dal sito web. Se devi iscriverti alla gestione separata INPS, puoi anche farlo di persona andando direttamente negli uffici territoriali.

Il costo di apertura della tua attività varia se fai tutto da solo o se ti fai aiutare

Se svolgi tutto da solo, aprire la Partita IVA come libero professionista è gratis. Se invece scegli di farti aiutare da un professionista dovrai pagare il suo servizio di assistenza che in genere parte da 300€ e varia in base al tuo regime fiscale.

Per farti pagare dovrai anche acquistare un servizio di fatturazione elettronica

A partire dal 1° gennaio 2024 è diventata obbligatoria per tutti la fatturazione elettronica. L’unica eccezione sono coloro che effettuano prestazioni sanitarie, che devono utilizzare un sistema diverso: il sistema tessera sanitaria.

Con la fatturazione elettronica hai bisogno di un software specializzato con cui creare il tuo documento, salvarlo in formato .xml e inviarlo direttamente all’agenzia delle entrate tramite il sistema di interscambio o SDI. 

Dopo che avrà controllato che la tua fattura contiene tutti i dati necessari, l’SDI consegnerà la tua fattura al software di fatturazione del tuo cliente e al suo cassetto fiscale.

Se svolgi prestazioni sanitarie, non dovrai inviare la fattura elettronica tramite SDI ma dovrai utilizzare il sistema tessera sanitaria.

Esistono software per la fatturazione elettronica gratuiti, come quello messo a disposizione dell’agenzia delle entrate, oppure poi scegliere un servizio a pagamento che offra anche assistenza in caso di problemi.

Possiamo aiutarti gratuitamente a capire come svolgere tutte le pratiche per l’apertura della tua Partita IVA

Un consulente fiscale può aiutarti a recuperare tutti i documenti e, se vuoi, si interfaccerà con i diversi enti al posto tuo, così avrai la sicurezza che tutte le pratiche siano compilate nel modo corretto e vengano completate in tempi ragionevoli.

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Scritta da un nostro Autore

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