Requisiti per svolgere la professione di psicologo
Per svolgere la professione di psicologo è necessario il possesso dei seguenti requisiti professionali:
- conseguimento della laurea in psicologia
- superamento dell’esame di Stato per l’abilitazione
- iscrizione all’albo degli psicologi
3 Step per aprire Partita IVA da psicologo
Per aprire la Partita IVA da psicologo è necessario affrontare i 3 passaggi principali, che analizzeremo in questo paragrafo.
Identificazione del codice ATECO
Il codice ATECO serve ad identificare l’attività economica che verrà svolta con la tua Partita IVA.
Questo codice, viene indicato in fase di apertura della Partita IVA, in caso di adesione al regime forfettario, risulta essere fondamentale per determinare il coefficiente di redditività, che influisce su quante tasse dovrai pagare.
Il codice ATECO che identifica l’attività da psicologo è 86.90.30.
Apertura Partita IVA
Per aprire la partita IVA, è sufficiente compilare il modulo AA9/12 presentarlo all’agenzia delle entrate con le seguenti modalità:
- recandosi presso Agenzia delle Entratel’ufficio dell’agenzia delle entrate con apposito documento di riconoscimento
- Inviando telematicamente il modulo tramite il sito dell’agenzia delle entrate.
Apertura posizione cassa previdenziale ENPAP
Il terzo step da compiere, è l’apertura della posizione previdenziale presso l’ENPAP, che deve essere effettuata entro 90 giorni dall’emissione della prima fattura. L’iscrizione all’ente previdenziale, permette di pagare i contributi per la propria pensione.
Partita IVA psicologo: come pago meno tasse col regime forfettario ?
Il modo migliore per pagare meno tasse è scegliere il regime fiscale più adatto alla propria situazione.
L’apertura di una nuova Partita IVA da psicologo, trova nel regime forfettario, la migliore scelta in questo ambito.
Il regime forfettario, infatti, è stato introdotto per agevolare l’apertura di nuove attività di lavoro autonomo e supportare quelle già esistenti che producono redditi al di sotto di 85.000€.
Le agevolazioni in questione prevedono:
- Una tassazione ridotta, con aliquote d’imposta al 5% per i primi 5 anni per le nuove attività e al 15% per quelle già esistenti
- La determinazione delle spese deducibili, inerenti alla propria attività, tramite un coefficiente di redditività, legato al codice ATECO che permette di determinare in modo forfettario le spese da scaricare
Inoltre il regime forfettario consente di non applicare l’IVA sui prodotto o i servizi venduti, ma poiché si tratta di prestazioni sanitarie, l’IVA non deve comunque essere applicata.
Passiamo ad un esempio, per spiegare nella pratica come si determinano le tasse da pagare con una Partita IVA da psicologo.
Esempio
Elena è una psicologa al secondo anno di attività. Quest’anno ha incassato compensi per 35.000€ pagando contributi previdenziali per 2.800€. Calcoliamo di seguito le tasse che dovrà pagare.
- Il coefficiente di redditività per l’attività di psicologo è 78%
- Applichiamo il coefficiente di redditività sull’incassato ottenendo l’imponibile lordo
- 35.000€*78%= 27.300€ (imponibile lordo)
Dall’imponibile lordo sottraiamo l’importo dei contributi previdenziali pagati ottenendo l’imponibile netto
- 27.300€ – 2.800€= 24.500€ (imponibile netto)
- Applichiamo, sull’imponibile netto, la percentuale dell’imposta sostitutiva che in questo caso è del 5%
- 24.500€*5%= 1.225€ tasse da pagare
L’accesso e il mantenimento del regime forfettario è sottoposto ad una serie di requisiti che devono essere rispettati per poter applicare questo regime di vantaggio:
- Incassi non superiori a 85.000€
- Reddito derivante da lavoro dipendente non superiore a 30.000 euro
- Non essere in possesso partecipazione in società di persone
- Non essere in possesso di quote di controllo dirette o indirette in società di capitali che opera nello stesso campo della propria partita IVA
Il rispetto di questi requisiti deve essere verificato annualmente per accertarsi di poter adottare il regime forfettario.
Fiscozen, tramite il suo portale online ti permette di avere la previsione delle tasse sempre aggiornata e monitorare il limite degli incassi per mantenere il regime forfettario. Ricevi una consulenza gratuita e senza impegno compilando il form che trovi in fondo all’articolo. Un nostro esperto ti contatterà per rispondere ad ogni tuo dubbio.
Partita IVA psicologo: come e quanti contributi devo pagare?
Gli psicologi devono iscriversi all’ENPAP per poter versare i contributi che andranno a formare la propria futura pensione.
L’ENPAP prevede il pagamento di diversi tipi di contributi. Di seguito andiamo ad analizzarli singolarmente.
Contributi soggettivi per una percentuale del 10%
Questa tipologia di contributi è quella che effettivamente viene versata ai fini previdenziali e che quindi andranno a formare la propria pensione.
Contributi integrativi per una percentuale del 2%
Questi contributi vengono addebitati obbligatoriamente in fattura al cliente e sono destinati al sostegno della cassa previdenziale.
Contributi di maternità
Il contributo di maternità viene versato in quota fissa decisa di anno in anno dall’Enpap a sostegno dell’erogazione dell’indennità di gravidanza alle lavoratrici madri
Fatturazione elettronica: deve emetterla anche lo psicologo?
La fatturazione elettronica rappresenta un adempimento obbligatorio per i lavoratori autonomi in regime fiscale ordinario, che verrà esteso, a partire dal luglio 2022, anche a chi adotta il regime forfettario. Gli psicologi, indipendentemente dal regime fiscale a cui aderiscono, non devono applicare la fatturazione elettronica ma sono invece obbligati, periodicamente, ad inviare le fatture emesse al Sistema Tessera Sanitaria.
Sistema tessera sanitaria: quali sono gli obblighi da rispettare?
Gli psicologi, come tutti coloro che svolgono professioni sanitarie, sono obbligati ad inviare al sistema tessera sanitaria (detto anche STS), tutte le fatture emesse per prestazioni di carattere sanitario intestate a persone fisiche, pagate con metodi di pagamento tracciabili.
L’invio delle fatture al STS permette di identificare le spese sanitarie effettuate dai privati per poterle inserire in modo automatico nel modello precompilato della dichiarazione dei redditi.
Questo adempimento deve essere effettuato con cadenza semestrale:
- Scadenza 30 settembre per il primo semestre
- Scadenza 31 gennaio dell’anno successivo per il secondo semestre
L’adempimento consiste nel caricamento di tutte le fatture emesse, per prestazioni sanitarie verso i privati pagate con sistemi tracciabili, nel periodo di riferimento sul portale del sistema tessera sanitaria.
Per permetterti di effettuare tutte le comunicazioni, in modo semplice e veloce, Fiscozen ha pensato a un sistema in grado di farti adempiere a quest’obbligo con un solo click, per poterti concentrare sul tuo lavoro e vivere la tua partita IVA senza stress. Ricevi una consulenza gratuita e senza impegno, compilando il form che trovi alla fine di questo articolo. Un esperto saprà darti tutti i dettagli e sarà in grado di rispondere a tutti i tuoi dubbi.