Calcolare le tasse in Partita IVA: come si fa?

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In breve

In questo articolo vedremo come si fa a calcolare le tasse in Partita IVA. Qui sotto trovi un riassunto di tutte le informazioni ma, se preferisci andare nel dettaglio, puoi leggere ogni capitolo scorrendo in basso.

Sapendo in anticipo quante tasse dovrai pagare puoi mettere i soldi da parte e non avere sorprese quando si avvicinano le scadenze fiscali.

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Le tasse che pagherai per la tua attività in Partita IVA variano a seconda del tuo regime fiscale

Hai due possibilità che sono regime forfettario e regime ordinario.

Con il regime forfettario paghi il 15 o il 5% per i primi 5 anni di attività 

La base imponibile per il calcolo delle tasse si trova in due fasi. Prima si moltiplicano gli incassi dell’anno per un valore percentuale specifico per ogni attività. Poi dal valore che trovi devi sottrarre i contributi versati l’anno precedente.

Ecco un esempio di calcolo delle tasse in regime forfettario

Laura è avvocata in forfettario al 15% che ha incassato 40.000€, ha versato 10.000€ di contributi e il valore percentuale per la sua attività è il 78%. 

L’imponibile fiscale è 21.200€ ovvero il 78% di 40.000€ meno 10.000€. 

Le tasse che deve pagare sono 3.180€ ovvero il 15% di 21.200€.

Con il regime ordinario, paghi l’IRPEF con il sistema degli scaglioni progressivi di reddito 

Si calcola sul totale dei tuoi incassi meno le spese che hai sostenuto e i contributi che hai versato. Le tasse vanno dal 23% al 43% in base al tuo reddito.

Ecco un esempio di calcolo delle tasse in regime ordinario

Massimo è un calzolaio che lo scorso anno ha incassato 60.000€, ha avuto spese per 20.000€ e ha versato contributi per 10.000€.

Il suo imponibile è 30.000€ ovvero 60.000€ tolti 20.000€ e 10.000€. 

Sul primo scaglione paga 6.440€ ovvero il 23% di 28.000€. Sui 2.000€ rimanenti per arrivare a 30.000€ sono nel secondo scaglione, quindi paga 700€ che sono il 35% di 2.000€

In totale, Massimo paga 7.140€, la somma di 6.440€ del primo scaglione e 700€ del secondo

Possiamo studiare gratuitamente il tuo caso e dirti se puoi pagare solo il 5% di tasse

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Regime e imponibile fiscale: cosa sono e perché devi conoscerli per calcolare le tasse?

Il regime fiscale è l’insieme delle regole che determinano il reddito, la gestione delle spese e il calcolo di tasse e contributi

Se sei titolare di Partita IVA individuale, puoi scegliere tra due regimi fiscali: ordinario e forfettario. Ognuno ha regole diverse e non ne esiste uno che sia in assoluto più conveniente: tutto dipende dalle caratteristiche specifiche della tua attività.

L’imponibile fiscale è la quota su cui pagherai effettivamente le tasse

Le tasse non si pagano sul totale dei soldi che hai incassato, ma solo una parte di essi detta appunto imponibile fiscale. A volte potresti trovarla chiamata anche con base imponibile o semplicemente imponibile.

L’imponibile è sempre il totale degli incassi meno le spese e i contributi previdenziali versati ma, a seconda del regime fiscale, si calcola in modi diversi.

E’ importante conosce entrambi i concetti perché influenzano direttamente le tasse che dovrai pagare

Ad esempio, se il tuo regime fiscale è il forfettario avrai una tassazione del 5 o 15% ma non potrai abbassare il tuo imponibile fiscale con le tue spese quindi se hai molti costi non ti conviene. 

Se invece sei in regime ordinario la tua tassazione va dal 23% in su ma se hai molte spese questo regime ti permette di abbassare il tuo imponibile fiscale senza limiti.

In regime ordinario devi prendere in considerazione le spese effettivamente sostenute per la tua attività

Ad esempio l’acquisto di attrezzature o software, le spese di viaggio per andare dai clienti, l’affitto e le utenze dello studio o del negozio.

Quindi per calcolare l’imponibile in regime ordinario, la formula è:

imponibile = incassi – spese – contributi

In regime forfettario, le spese sono decise dallo stato 

Ad ogni attività, l’agenzia delle entrate ha assegnato un valore percentuale, detto coefficiente di redditività, che indica la parte di incassi che rappresenta i guadagni e, di conseguenza, quella che serve a coprire le spese.

È diverso per ogni tipologia di attività: ad esempio per i copywriter è 78% e per i negozianti o gli e-commerce è 40%.

Questo significa che se sei un copywriter, per ogni 100€ che incassi lo stato considera il 78%, ovvero 78€, come guadagno e il restante 22%, quindi 22€, come spese.

Per calcolare l’imponibile, devi moltiplicare il totale degli incassi per il coefficiente di redditività della tua attività e poi sottrarre i contributi.

Quindi per calcolare l’imponibile in regime ordinario, la formula è:

imponibile = (incassi x coefficiente di redditività) – contributi

Possiamo aiutarti gratuitamente a capire come calcolare il tuo imponibile

Un consulente fiscale può spiegarti nel dettaglio come fare i calcoli e può anche farli al posto tuo.

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In regime ordinario: quali tasse ci sono e come si calcolano?

In regime ordinario pagherai l’IRPEF, la stessa tassa che pagano i dipendenti e i pensionati. Dovrai calcolarla usando il sistema degli scaglioni progressivi di reddito.

Il tuo imponibile viene suddiviso in blocchi, detti scaglioni, e su ciascun blocco viene applicata una percentuale di tassazione via via più alta come in tabella:

Scaglione di reddito imponibile % IRPEF
fino a 28.000€ 23%
da 28.000,01€ a 50.000€ 35%
oltre 50.000,01€ 43%

Significa che se il tuo imponibile è 40.000€, pagherai 6.440€, ovvero il 23% di 28.000, per il primo scaglione e poi 4.200€, ovvero il 35% dei restanti 12.000€, per il secondo scaglione.

Il totale di IRPEF che dovrai pagare su 40.000€ è quindi di 10.640€ ovvero 6.440€ + 4.200€.

Se il tuo cliente è un’attività, dovrai inserire in fattura la ritenuta d’acconto del 20%

Si tratta di un anticipo sulle tasse che il cliente trattiene dal compenso che dovrebbe pagarti e poi versa allo stato al posto tuo.

Quando poi dovrai pagare le tue tasse, dovrai sottrarre, al totale di tasse che devi allo stato, la ritenuta d’acconto che i tuoi clienti hanno versato e dovrai versare solo la differenza.

Ad esempio, se il compenso che chiedi al tuo cliente è 100€, lui verserà 80€ direttamente a te e gli altri 20€. ovvero il 20% di 100€, allo stato come anticipo sulle tue tasse.

Quando tu poi avrai calcolato le tue tasse da versare, toglierai dal totale gli anticipi che hanno versato i tuoi clienti e pagherai solo la differenza.

Dovrai inserire la ritenuta d’acconto solo nelle fatture verso clienti che sono attività in regime ordinario o società. Non dovrai inserirla invece se i tuoi clienti sono Partite IVA in regime forfettario o clienti privati.

Ai tuoi prezzi dovrai anche applicare l’IVA e versarla allo stato

Non è un vero e proprio costo perchè la paga il tuo cliente e tu fai solo da tramite per versarla allo stato. Però devi prenderla in considerazione quando decidi i tuoi prezzi per assicurarti che siano in linea con il mercato.

A seconda della tipologia di prodotti o servizi che vendi, l’IVA può essere il 4%, 5%, 10% o 22% del tuo compenso o del prezzo del prodotto.

Ad esempio, se vendi scarpe e vuoi ottenere 50€, ai tuoi clienti dovrai chiedere 61€ che è la somma di 50€ più 11€ di IVA che è il 22% di 50€.

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In regime forfettario: quali tasse ci sono e come si calcolano?

In regime forfettario paghi una flat tax che si chiama imposta sostitutiva e può essere del 15 o del 5%

La percentuale del 15% è quella standard per il regime forfettario ma se rispetti determinati requisiti, puoi accedere ad un’ulteriore agevolazione con una percentuale del 5% per 5 anni. Dal sesto anno in poi, pagherai il 15%.

Se hai un imponibile di 40.000€, quindi, con tasse al 15% pagherai 6.000€ mentre con tasse al 5% pagherai solo 2.000€

Con questo regime fiscale non sei soggetto a ritenuta d’acconto e non devi applicare l’IVA ai tuoi prezzi. Dovrai comunque pagare pagare l’IVA quando acquisti beni o servizi  perché la tua esenzione riguarda solo le vendite che fai.

I requisiti per accedere al regime forfettario sono 6 e devi averli tutti contemporaneamente

Nel momento dell’apertura devi essere residente in Italia, non devi essere socio di una società di persone e non devi avere quote di maggioranza in società di capitali che operano nello stesso settore della tua attività individuale.

Nel caso avessi avuto un’attività in Partita IVA nell’anno precedente, non devi aver incassato più di 85.000€ con un’attività autonoma e non devi aver pagato collaboratori o dipendenti per più di 20.000€. Questa quota comprende anche tasse, contributi, assicurazioni obbligatorie, TFR e tutti gli altri costi che avresti potuto sostenere per un dipendente.

Se hai un lavoro come dipendente, la tua RAL dell’anno precedente non deve aver superato i 30.000€. Se nell’anno precedente avevi una RAL superiore a 30.000€ ma il tuo rapporto di lavoro è terminato, ad esempio in caso di licenziamento, dimissioni o termine naturale del contratto a tempo determinato, puoi avere il regime forfettario.

Con questi requisiti puoi accedere al regime forfettario e pagare il 15% di tasse.

Se vuoi accedere e pagare il 5% al posto del 15% devi avere altri 3 requisiti

Per prima cosa, la tua attività non deve essere una prosecuzione dell’attività di lavoro dipendente svolta in precedenza, cioè non devi svolgerla nello stesso luogo, con gli stessi clienti e con gli stessi strumenti. L’unica eccezione a questa regola è il praticantato obbligatorio per alcune professioni come ad esempio il commercialista o l’avvocato.

Il secondo requisito è che nel corso dei tre anni precedenti non devi essere stato titolare di Partita IVA. Se prosegui l’attività già avviata da qualcun altro, lui non deve aver superato gli 85.000€ di incassi nell’anno precedente.

Possiamo aiutarti gratuitamente nel verificare se hai i requisiti e a fare i calcoli

I nostri esperti possono accompagnarti passo passo per comprendere ogni passaggio dei calcoli e possono anche fare tutto al posto tuo.

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Scadenze delle tasse: quando e come si pagano?

Le tasse si pagano in due momenti: entro il 30 giugno ed entro il 30 novembre di ogni anno

Si pagano con il sistema dei saldi e degli acconti: 

  • entro il 30 giugno devi pagare il saldo delle tasse dell’anno precedente e il primo acconto sulle tasse dell’anno in corso. Puoi scegliere di pagare entro il 30 luglio con una maggiorazione dello 0,4%
  • entro il 30 novembre devi pagare il secondo acconto delle tasse dell’anno in corso

Il saldo delle tasse dell’anno in corso lo pagherai entro il 30 giugno dell’anno successivo, insieme al primo acconto delle tasse per quell’anno.

Esistono due metodi per calcolare gli acconti: il primo è il metodo storico

Per calcolare gli acconti con questo metodo, devi considerare quanto devi versare per l’anno precedente.

Verserai il primo acconto del 50% entro il 30 giugno oppure entro il 30 luglio con una maggiorazione dello 0,4% e il secondo acconto del restante 50% entro il 30 novembre.

Ad esempio, se per l’anno scorso hai versato 500€, gli acconti per l’anno corrente saranno di 250€ entro il 30 giugno oppure 251€ entro il 30 luglio e 250€ entro il 30 novembre.

Se il totale degli acconti che dovresti versare non supera i 258€ puoi anche versare tutto in un’unica soluzione entro la scadenza di novembre.

Il secondo metodo è quello previsionale

Per calcolare gli acconti con questo metodo, devi prendere in considerazione quanto prevedi di incassare nell’anno in corso.

Devi in pratica fare una stima di quanto andrai ad incassare durante l’anno e calcolare gli acconti in base al risultato di questo calcolo.

Se però, alla chiusura dell’anno fiscale, la stima dovesse essere sbagliata, dovrai versare una sanzione pari al 30% dell’imposta dovuta.

Puoi utilizzare questo metodo ad esempio se sai che stai per chiudere la tua attività nel corso dell’anno e non vuoi pagare più tasse del dovuto

Per pagare le tasse devi usare il modello F24

Puoi pagarlo tramite home banking oppure tramite la tua area personale sul sito web dell’agenzia delle entrate, dopo aver registrato il tuo IBAN.

Possiamo aiutarti gratuitamente a capire quale metodo sia più conveniente per te

Un esperto fiscale può studiare la tua situazione, calcolare gli acconti con entrambi i metodi e dirti quale dei due sia più conveniente per te.

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Scritta da un nostro Autore

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